Meritocrazia Italia: la Politica è un obiettivo possibile. Il movimento si impegna per la raccolta delle 500.000 firme necessarie alla indizione del referendum abrogativo di cui all’art 75 della Costituzione
A conclusione della Direzione Nazionale tenutasi a Roma nei giorni 31 marzo e 1° aprile, Meritocrazia Italia detta la linea strategica ed operativa della propria azione di cittadinanza attiva a livello nazionale e locale.
In costante ascesa in termini di iscrizioni e consensi, l’Associazione viene oggi considerata come un player di indubbio rilievo sullo scacchiere politico, tanto da essere oggetto di attenzione e proposte multidirezionali, da parte di cittadini, partiti, centri di interesse ed istituzioni.
L’evidente importanza dell’intrapreso percorso di aggregazione sociale e valoriale che parte dal rilancio di fondamentali pilastri tematici (quali la premialità del merito come strumento di emancipazione, l’attenzione all’equità sociale, la tutela ambientale e la partecipazione popolare), in uno alla costituzione della rinomata scuola di formazione politica denominata CREA (necessaria per preparare gli amministratori e la classe dirigente), hanno sortito un effetto catalizzatore e di eccezionale risonanza.
Sino ad oggi l’impegno di Meritocrazia è stato quello di canalizzare la competenza e l’impegno al servizio della “cosa pubblica”, grazie all’apporto quotidiano di quanti hanno ritenuto (e ritengono) sia possibile operare insieme, contro nessuno e per il bene comune, per supportare il lavoro ed il peso di chi è chiamato a compiere le scelte di governo delle comunità ad ogni livello, ponendo a beneficio di tutte le forze politiche le proprie proposte di miglioramento del sistema Paese, a prescindere da chi se ne prenda il merito dell’attuazione.
Oggi, però, in molti chiedono a Meritocrazia Italia di scendere in campo nelle competizioni elettorali, per rappresentare la forza motrice di quella cittadinanza attiva che ha fatto grande il Paese, considerando come in ogni ambito della vita democratica, dalla composizione delle liste, all’assenza o limitazione delle preferenze, l’attuale legge elettorale, finisca con il “mettere all’angolo” il cittadino comune, escludendolo da ogni effettiva scelta e partecipazione attiva.
La Direzione Nazionale ritiene ancora una volta assolutamente necessaria una riforma della legge elettorale che, allo stato, impedisce una reale rappresentatività delle istanze dei cittadini ed una effettiva partecipazione all’elettorato attivo.
La direzione resta convinta che sia possibile fare politica e incidere sugli ambiti decisionali istituzionali anche senza partecipare attivamente alle competizioni elettorali, facendosi però portavoce delle reali istanze della Società Civile e combattendo le battaglie di chi a oggi non ha voce per farlo. Mette al servizio delle Istituzioni le proprie competenze, con il fare propositivo di sempre.
In linea con gli impegni già assunti, accoglie la sfida di procedere alla raccolta delle 500.000 firme necessarie alla indizione del referendum abrogativo per una giusta riforma elettorale. Prima ancora, formula istanza al Governo in carica e si farà promotrice affinché venga data concreta esecuzione alla piattaforma per la firma digitale dei referundum già implementata da SOGEI, società informatica del Ministero dell’Economia dopo la promulgazione dei Decreti Attuativi del Governo Draghi ed il cui sito, risulta oggi, ancora in “fase di Test”.
Stop war.