Meritocrazia Italia manifesta disappunto sulla gestione della vicenda ITA
Sul caso ITA ci si è espressi in più occasioni.
Le travagliate vicende della cessione e le denunce di cattiva gestione provenienti anche da compagnie straniere hanno portato Meritocrazia Italia a invocare con forza un cambio di rotta. Per evitare il continuo fallimento di aziende di Stato, chiede da sempre di puntare su competenze adeguate e indipendenza, presupposti di un apparato amministrativo efficace ed efficiente.
Oggi emergono nuovi dettagli sulle dinamiche e sugli effetti di un sistema di attribuzione degli incarichi amministrativi di vertice nel quale meriti e competenze non costituiscono affatto parametri di scelta. Tentativi di influenzare la trattativa, con il coinvolgimento di forze politiche, spese eccessive e non giustificate, gestione privatistica dei voli, giri di false consulenze. Tutto condito dalla solita strumentalizzazione partitica, che porta a utilizzare ogni questione d’interesse collettivo come mezzo per screditare l’avversario.
Insomma, le solite acque torbide nelle quali si pesca di tutto tranne l’onestà di chi antepone l’interesse dei cittadini a quelli personali.
Più che ricavare sfiducia da questo ennesimo fallimento, però, i cittadini dovrebbero acquisire adesso maggiore consapevolezza del fatto che un l’assegnazione dei posti pubblici e dei ruoli nevralgici, basata su considerazioni politiche e rapporti di comodo, piuttosto che sulle reali capacità, non può che avere effetti deleteri per il buon funzionamento del Paese, incidendo in maniera determinante sulla qualità dei servizi.
Serve un’Italia diversa, nella quale non si perdano le occasioni. La compagnia di bandiera avrebbe potuto essere il fiore all’occhiello del Paese, opportunità di lavoro per tanti italiani, per tanti giovani, e invece si è preferita la strada degli interessi di alcuni. Ancora una volta.
Meritocrazia Italia continua a invocare riforme pubbliche e a insistere sulla necessità di scelte amministrative più lungimiranti, ma resta convinta che, a monte, sia necessario un cambio di mentalità da parte di tutti.
Nessuno stravolgimento nell’impostazione del sistema di governo del bene comune sarà mai possibile senza il contributo dei cittadini, che non si limitino a osservare, sbalorditi e indignati, ma diano il proprio esempio virtuoso, declinando ogni compromesso, lavorando sulle proprie competenze e rivendicando il proprio ruolo in società, senza mai ricorrere a scorciatoie e senza mai indulgere in utili favoritismi.
Stop war.