Meritocrazia Italia punta su progetti civici per una politica distensiva, inclusiva e di qualità

Meritocrazia Italia punta su progetti civici per una politica distensiva, inclusiva e di qualità

Meritocrazia Italia ha scelto di sostenere un progetto civico, garbato, che ha sposato sin dall’inizio i contenuti tematici del movimento e che ha condiviso il modus operandi proprio di MI, ovvero di rifuggire una politica dell’attacco alla persona, della critica sterile, della demonizzazione dell’avversario, delle urla da piazza, per concentrarsi, invece, sulla costruzione dal basso, sul rilancio di un modo di fare politica sano, che vada oltre le ideologie e che faccia del dialogo e della dialettica il proprio collante, per realizzare un progetto a beneficio di tutti, in rappresentanza dell’intera collettività, a prescindere dal colore politico o dal sostegno elettorale.

Avellino è stato un banco di prova importante, anche in considerazione della vittoria della ragione e del garantismo sul giustizialismo di portata, che fino ad ora, per molti, per troppi, ha rappresentato lo strumento di denigrazione primaria, oltre che un vessillo di facciata.
Ed invece, è stato fondamentale superare la barriera del preconcetto e della “condanna senza processo”, ripartendo dai nostri saldi valori costituzionali, che richiamano il principio di non colpevolezza e di garantismo della persona, sempre più frequentemente calpestati o sovvertiti per vincere battaglie di consenso, facendo leva sulla “pancia” del Paese.
Vi è una netta differenza tra giustizia e giustizialismo, tra condanna e chiacchiericcio, tra realtà e strumentalità.

Destra e sinistra sono concetti astratti e mutevoli che non identificano automaticamente una determinata piattaforma politica o determinati valori, ma che costituiscono sempre più spesso fattori di vera e propria contrapposizione ideologica, che facilmente si piegano ad interpretazioni soggettive a proprio uso e consumo.
Ed allora, in questo contesto di disorientamento appare sempre più fondamentale l’importanza del “civismo” come una ripartenza dal basso della politica e della partecipazione alla vita pubblica. Gaber cantava cos’ è la destra e cosa la sinistra, ma anche che libertà è partecipazione ed è proprio questa la vera rivoluzione silente che cambia l’approccio ed il sentire collettivo.

Congratulazioni ed auguri al Sindaco di Avellino, primo cittadino a trazione MI.
Segno che le cose stanno cambiando e che l’alternativa c’è e parte da Noi, dal nostro apporto, dal sostegno di quell’enorme potenziale che si chiama cittadinanza attiva.

Stop war



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