
MI al Ministro Schillaci: non si sottovaluti la disparità di genere negli studi farmacologici
Pur compromettendo la salute e il benessere di milioni di persone, è un fenomeno poco considerato quello della disparità di genere negli studi farmacologici.
Storicamente, gran parte delle ricerche cliniche sono condotte prevalentemente su campioni di popolazione maschile, trascurando le differenze biologiche e fisiologiche che distinguono uomini e donne. Questa lacuna ha generato implicazioni in termini di efficacia, sicurezza e personalizzazione delle terapie.
Le differenze di genere influiscono su assorbimento, metabolismo ed eliminazione dei farmaci e sugli effetti dei farmaci sull’organismo.
L’assenza di un adeguato coinvolgimento delle donne negli studi clinici ha portato a una scarsa comprensione delle specifiche risposte femminili ai trattamenti, ad un aumento del 40% in più di effetti tossici, aumentando il rischio di effetti collaterali o di terapie inefficaci.
Non è soltanto questione di equità, ma soprattutto di salute pubblica. La mancata inclusione rappresenta una grave lacuna scientifica che mina il principio di universalità delle cure mediche.
Meritocrazia Italia porta questa problematica all’attenzione del Ministro Schillaci e chiede che siano incentivati studi clinici inclusivi con una rappresentanza equilibrata di uomini e donne nelle ricerche, tenendo conto delle differenze di età, etnia, sesso e che si investa nella ricerca di genere con programmi dedicati alla comprensione delle differenze biologiche tra i sessi, con particolare attenzione alle patologie che colpiscono prevalentemente le donne.
Meritocrazia sostiene l’importanza di sensibilizzare la comunità scientifica e i cittadini sull’importanza di una medicina personalizzata e che tenga conto delle specificità di genere.
Stop war.