
MI avanza proposte per vincere la sfida delle polveri sottili nelle città d’Italia
L’inquinamento da polveri sottili rappresenta una delle sfide più gravi per l’Italia, minando la salute pubblica, la qualità della vita e il patrimonio artistico delle nostre città.
Le particelle PM10 e PM2.5, derivanti principalmente da traffico, industrie, riscaldamento domestico e agricoltura, si accumulano nell’aria, compromettendo pesantemente la salute umana. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato il legame diretto tra l’esposizione a lungo termine e l’aumento di patologie muscolari, respiratorie e tumorali, con una riduzione significativa dell’aspettativa di vita. Recenti ricerche dimostrano inoltre che queste particelle possono influenzare negativamente le funzioni cognitive, riducendo l’attenzione e la capacità decisionale, con effetti simili alla “nebbia cognitiva” del Long Covid.
Le città italiane, caratterizzate spesso da una conformazione urbanistica che favorisce il ristagno degli inquinanti, sono particolarmente esposte. Se un tempo lo smog era considerato un problema esclusivamente metropolitano, oggi anche i piccoli centri e le aree rurali soffrono gli effetti dell’inquinamento atmosferico, a causa della scarsa circolazione dei venti e dell’au-mento delle emissioni da riscaldamento.
I sindaci, in qualità di amministratori locali, hanno un ruolo cruciale nella lotta all’inquinamento. Tra le misure a loro disposizione vi sono la limitazione del traffico nelle zone più critiche, la promozione del trasporto pubblico e della mobilità dolce, il controllo delle emissioni industriali e l’incremento delle aree verdi, capaci di assorbire parte delle polveri sottili.
Tuttavia, queste iniziative locali, seppur fondamentali, non sono sufficienti. È necessario un piano d’azione coordinato a livello nazionale.
Meritocrazia Italia chiede un intervento strutturale e sistematico, che non sia lasciato all’iniziativa delle singole amministrazioni locali, ma che coinvolga tutti i livelli istituzionali, le imprese e i cittadini.
Si propongono misure concrete e immediate, quali:
– la riduzione delle emissioni da combustione, incentivando l’uso di fonti rinnovabili e migliorando l’efficienza energetica negli edifici pubblici e privati;
– maggiore regolamentazione dei sistemi di riscaldamento, con controlli più rigorosi e limitazioni sull’uso di pellet, legna e carbone nelle aree critiche;
– potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile, con un Piano Nazionale della Mobilità che integri trasporti pubblici, ciclabilità intercomunale e riduzione del traffico veicolare privato nelle città più inquinate;
– regole più stringenti per le industrie, con incentivi fiscali per chi adotta tecnologie pulite e sanzioni per chi non rispetta i limiti di emissione;
– investimenti nella riforestazione urbana e nelle infrastrutture verdi, fondamentali per migliorare la qualità dell’aria e mitigare l’effetto isola di calore nelle città;
– defiscalizzazione dei carburanti a basso contenuto di zolfo e dei biocarburanti, per incentivare l’uso di combustibili meno impattanti.
Oltre agli interventi strutturali, è necessario investire in sensibilizzazione e formazione, affinché i cittadini comprendano l’importanza di comportamenti virtuosi: dall’uso dei mezzi pubblici alla riduzione dell’auto privata, fino alla scelta di elettrodomestici e impianti di riscaldamento meno inquinanti.
La lotta all’inquinamento atmosferico non è solo una questione ambientale, ma una priorità sanitaria ed economica.
Stop war.