MI chiede che si tenga con fermezza la decisione di non autorizzare l’uso delle armi in territorio russo

MI chiede che si tenga con fermezza la decisione di non autorizzare l’uso delle armi in territorio russo

Dopo Washington, anche Londra e Parigi sembrano voler autorizzare l’utilizzo dei missili a lungo raggio nel territorio russo.

Può dirsi avviata una nuova fase della guerra tra Russia e Ucraina, e gli sviluppi non lasciano certo ben sperare rispetto alle concrete possibilità di prossima chiusura delle ostilità.
Si fa presto a professare la pace se poi le dichiarazioni non si accompagnano ad azioni consequenziali. Alla scarsa coerenza di molti Paesi, che con le proprie scelte strategiche, favoriscono l’inasprimento dei rapporti, si aggiungono le divisioni interne all’Europa, che, ancora una volta, affronta problemi comuni senza coesione e dialogo.

Per certo, nessuno sembra trattare davvero per il ripristino di giusti equilibri, e l’allargamento del fronte geografico del conflitto riporta drammaticamente il mondo indietro nel tempo, vanificando gli sforzi profusi per il progresso e la civilizzazione dei popoli.

Una maggiore unità di intenti da parte dei Paesi europei è fondamentale perché sia avviato un processo di pace. Come fondamentale è che vengano messe da parte esigenze di affermazione di dominio e centralità.
La politica tutta, nazionale ed europea, deve sempre essere rivolta alla creazione di benessere per i cittadini, che dai conflitti hanno solo tantissimo da perdere e mai nulla da guadagnare. Lo dimostrano anche soltanto i forti riverberi delle guerre sull’economia mondiale, che si riflettono sulla qualità della vita dei singoli cittadini.

In questo momento difficile, giungano segnali di distensione dai singoli Stati.
Meritocrazia Italia chiede al Governo italiano di tenere con fermezza la posizione finora assunta, di non autorizzare l’utilizzo delle armi da parte dell’Ucraina al di fuori del proprio territorio nazionale. Ci si adoperi, piuttosto, per il ripristino del dialogo, a partire dall’Europa.

Stop war.



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