MI chiede sistemi di monitoraggio sulla destinazione di imposte e accise
Si discute in questi giorni dell’introduzione di nuove micro-tasse. Tra le più discusse quella sulle bevande zuccherate.
Di là dalla questione specifica, è un fatto che, nel nostro Paese, questa strategia non ha mai portato a risultati importanti. Anzi, di rado si è verificato che il gettito generato da imposte o accise sia poi stato realmente utilizzato per lo scopo preposto.
Si pensi anche soltanto alla scarsa trasparenza sul calcolo del prezzo finale della benzina e sulla destinazione delle accise. Una fra tante, quella destinata al finanziamento della ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del Belice del 1968; successivamente, con l. n. 4 del 1982, vennero introdotte ulteriori accise su benzina e gasolio, sempre finalizzate alla ricostruzione post-terremoto, ma non è rilevabile da nessuna parte quanto effettivamente di questo gettito sia confluito per tale obiettivo.
Questa percezione alimenta nei cittadini scetticismo e sfiducia.
È un fatto che le grandi città versino in condizioni di generale degrado, non certamente compatibile con l’economia e la rilevanza del nostro Paese a livello internazionale, malgrado i cittadini italiani siano chiamati a contribuire al bilancio dello Stato con una tassazione tra le più alte al mondo.
Per questo Meritocrazia Italia richiede che vengano attivati dei sistemi di monitoraggio attivo sulla spesa pubblica e sulla qualità della stessa. Finora la società civile non è mai stata realmente coinvolta nel controllo e verifica della quantità delle entrate e qualità della spesa pubblica effettuata con quelle entrate.
Coinvolgere maggiormente la società nel controllo della gestione della spesa pubblica può essere un modo per far meglio emergere inefficienze da correggere e meglio calibrare le uscite sulle effettive esigenze dei cittadini. Soprattutto può essere un modo per ripristinare un adeguato rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini.
Stop war.