MI: Decreto CDM sui Paesi sicuri l’Europa assuma la Guida e la Responsabilità della gestione dei flussi migratori

MI: Decreto CDM sui Paesi sicuri l’Europa assuma la Guida e la Responsabilità della gestione dei flussi migratori

La ‘questione migranti’ è costantemente al centro della discussione.

Meritocrazia Italia ne ha già evidenziato più volte la complessità; l’Italia si è finora dimostrata in balia di norme internazionali stringenti e decisioni dei Tribunali che seguono la giurisprudenza comunitaria e ciò ha precluso di garantire una corretta gestione dei flussi migratori, una accoglienza dignitosa e soprattutto un futuro stabile per i migranti, che non può prescindere da formazione, selezione avviamento al lavoro, integrazione ed accettazione delle regole del nostro Paese.

Quanto all’accordo Italia-Albania, si attendeva che le Istituzioni europee valutassero la possibilità di cessione al nostro Paese di parte della sovranità sul suolo albanese e soprattutto il modo di procedere ai rimpatri senza accordi bilaterali.
Meritocrazia ha avuto occasione di mostrare i propri dubbi in ordine alle effettive utilità della misura, che rischia di non essere risolutiva, specie attesa la limitata capienza dei centri (3.000 persone): anche se le pratiche di accoglienza dovessero procedere al ritmo previsto dal Governo italiano, di solo 28 giorni a persona (contro i mesi che si impiegano attualmente), in Albania potrebbero transitare al massimo 36.000 persone l’anno, contro le 145.000 sbarcate in Italia nel 2023 (v. comunicato del 25 novembre 2023).

Opportuna sarebbe la compilazione di una lista dei Paesi “terzi” considerati “sicuri” da parte della Commissione Europea (unica logicamente competente), al fine di regolare in modo coerente il tema migratorio e del diritto di asilo all’interno dello spazio Schengen (che consente a più di 400 milioni di persone di circolare liberamente tra i Paesi membri senza sottoporsi ai controlli di frontiera).
L’attuale regolamentazione consente a ciascun Paese europeo di adottare la propria lista di “paesi sicuri”, e questo, ovviamente, genera contraddizioni intollerabili dal punto di vista logico e che potrebbero orientare il traffico di esseri umani verso Paesi che abbiano adottato liste meno severe ed usarli come “cavallo di Troia” per entrare all’interno dello spazio unico europeo.

In linea con i precedenti comunicati (v. in particolare quello del 5 ottobre 2024), Meritocrazia chiede di applicare il “decreto flussi” e trovare il giusto punto di bilanciamento tra diritti umani (da tutelare sempre) e contenimento dell’immigrazione clandestina, sollecitando una più completa, coerente e complessa presa in carico della questione migratoria, che si trasformi da problema in risorsa per la crescita del Paese.
L’Europa faccia la sua parte con serietà, nel verso di una regolazione uniforme.

Importante, a ogni modo, è che si evitino contrasti tra poteri dello Stato e conseguentemente lotte ideologiche o di posizione, che mortificano ulteriormente la stabilità della nostra nazione e della tutela della persona. Ogni persona introdotta ed integrata garantirà nuove risorse anche fiscali perché anche egli sarà tenuto a supportare l’economia nazionale.
Sarebbe auspicabile di giungere ad una soluzione operativa ottimale cercando di verificare preventivamente gli arrivi e stabilendo il quoziente di persone accoglibili funzionali alla gestione sociale dello Stato e della corretta integrazione nel territorio europeo, con diritti e doveri.

Stop war.



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