MI Lazio a favore della “rigenerazione”
La Regione Lazio sta per varare una proposta normativa che darebbe il via libera alla trasformazione di scantinati, garage e magazzini parzialmente sottoterra in appartamenti, uffici, negozi.
In tanti anni abbiamo assistito in Italia a disastri ambientali dovuti principalmente al consumo di suolo con la riduzione progressiva degli spazi naturali che hanno compromesso l’equilibro tra ecosistemi. Tutto quello che la natura crea abitualmente regolando microclima e assorbimento l’acqua piovana può essere compromesso attraverso la cementificazione selvaggia come è già avvenuto e sta ancora avvenendo nelle più grandi città italiane.
L’Ispea ogni anno redige Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo.
Per il 2022 i dati sono allarmanti: è stato consumato il 10% in più di suolo rispetto all’anno precedente, per rendere bene l’idea di quanto appena affermato immaginiamo che sia spuntata dal nulla una città come Napoli, ecco questo è il calibro del terreno consumato.
Non riusciamo a contenere l’utilizzo sconsiderato di suolo neanche a fronte del conto salato pagato dal nostro Paese in disastri naturali come terremoti, frani ed eruzioni tra il 1980 e il 2022.
Conf. Cooperative ha stimato che i danni ammontano a quasi 100 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i danni causati dai cambiamenti climatici riscontrabili in alluvioni, siccità, incendi, che superano i 110 miliardi il totale. Il totale di costi affrontati può essere paragonato all’intero PNRR oppure a dieci manovre finanziarie.
Il cammino verso un minore consumo di suolo ci viene indicato attraverso gli obiettivi che l’Europa si è data applicando regolamenti, direttive e piani d’investimento che vanno verso questa direzioni, come:
La nuova normativa europea fissa l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050. La normativa europea sul ripristino della natura, concordata con i governi dell’UE, è stata approvata con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni.
Il regolamento mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.
Infine, lo scorso 5 luglio 2023 la Commissione Europea ha pubblicato il testo della proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil Monitoring Law). Obiettivo della direttiva è costruire un sistema solido e omogeneo di monitoraggio di tutti i suoli nel territorio dell’Unione, necessario per il raggiungimento dell’obiettivo della salute del suolo al 2050 e per rispettare gli impegni internazionali relativi all’azzeramento del consumo di suolo e alla neutralità al degrado del suolo e del territorio.
Attraverso la direttiva l’UE si pone l’obiettivo di fermare ed invertire i processi di degrado del suolo, di prevenire e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e di perdita di biodiversità, di aumentare la resilienza rispetto ai disastri naturali, di garantire la sicurezza alimentare e di ridurre le contaminazioni del suolo a livelli non più considerati dannosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
La salute del suolo viene definita come la condizione fisica, chimica e biologica del suolo che determina la sua capacità di funzionare come un sistema vitale e di fornire servizi ecosistemici.
In merito al fenomeno del cambiamento climatico è intervenuto anche Papa Francesco durante la recentissima esortazione Apostolica Laudate Deum del 4 ottobre 2023, dove definisce il tema del consumo del suolo Cito “una delle sfide che la comunità sociale globale deve affrontare e anche velocemente.”
Si delineano così i quattro pilastri su cui vanno indirizzate le risorse dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dal piano per la transizione ecologica ravvisabili in: conoscenza, condivisioni, riqualificazione e rigenerazione, così da raggiungere più velocemente i target previsti dall’agenda globale per lo sviluppo sostenibile.
La Regione Lazio in data 30/11/2023 sembra andare verso la direzione della rigenerazione urbana illustrando all’interno della Commissione -Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Laura Corrotti, la proposta di legge regionale n. 83 del 22 settembre 2023, concernente: “Recupero dei vani e locali seminterrati.”
Tra le finalità, anche quella di favorire una ripresa del settore edilizio, di favorire l’efficienza energetica e di contrastare il dissesto idrogeologico. Un processo di recupero e di riqualificazione dello spazio urbano attraverso interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale.
Rigenerare è la parola d’ordine, che permette alla comunità di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, e non sottratti al consumo di suolo, con evidenti miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale.
La proposta va nella direzione giusta di compensare i segnali di rallentamento nel settore delle costruzioni dopo la fine delle agevolazioni sul Superbonus ed i numeri in decrescita presentati il 30 gennaio 2024 a Roma dall’Osservatorio congiunturale dell’Ance che dicono con chiarezza che l’anno 2024 appena iniziato si chiuderà con una flessione del 7,4% rispetto al 2023.
E’ intervenuta in merito anche la presidente dei costruttori, Federica Brancaccio, affermando che «si tratta di campanelli d’allarme che destano una qualche preoccupazione».
Lega Ambiente si dichiara contraria attraverso le parole del Presidente Roberto Scacchi “Questa proposta di legge è sbagliata e pericolosissima per l’ambiente e la vivibilità: rendere abitabili, garage, cantine e seminterrati è l’opposto delle necessarie politiche di adattamento del territorio davanti ai mutamenti climatici”.
Registriamo pareri negativi dall’Unione Inquilini, da Sunia e dall’associazione Carte in regola, rappresentata in commissione da Anna Maria Bianchi. Ma le critiche non sono arrivate soltanto dalle associazioni citate.
Meritocrazia Italia Lazio è favorevole a proposte che vadano verso la direzione della rigenerazione del territorio nel rispetto della salute e della sostenibilità delle città della regione. È altresì indispensabile che vengano considerati i rischi di inondazioni o di allagamenti. Roma è una delle città più a rischio di dissesto idrogeologico, e con l’aumento dei fenomeni climatici estremi aumenterebbe il rischio di allagamenti ed esondazioni.
E’ da accertare inoltre che nelle cantine e negli scantinati non sia presente il radon, un gas radioattivo incolore, inodore e insapore, che si muove in aria ed in acqua, in grado di diffondersi attraverso pori e fratture del suolo nell’atmosfera o all’interno degli edifici. L’esposizione prolungata al radon è dannosa per la salute dell’uomo esponendolo al rischio di tumore polmonare.
Meritocrazia Italia Lazio mette al primo posto la salute dei cittadini, la dignità della persona, la tutela delle fasce più fragili della popolazione, la tutela dell’ecosistema e dell’ambiente e su questi principi propone di rilanciare l’edilizia attraverso la riqualificazione delle periferie più degradate della città con programmi di rigenerazione edilizia. Riqualificare vecchi edifici pubblici creando punti di aggregazione sociale, ammodernare le scuole rendendole green e sostenibili, abbattere e ricostruire capannoni con materiali ecosostenibili creando modelli di città virtuose.
Meritocrazia Italia Lazio è dalla parte dei cittadini sempre in un’ottica di ascolto ed apertura al dialogo, con proposte concrete volte al miglioramento della vita dei cittadini, nessuno escluso.