MI plaude alle nuove iniziative del Governo per l’abbattimento delle diseguaglianze digitali

MI plaude alle nuove iniziative del Governo per l’abbattimento delle diseguaglianze digitali

La XII Commissione Affari Sociali raccoglie l’invito di tante categorie legate al mondo della disAbilità nel far nascere l’intergruppo di deputati e senatori sui temi dell’accessibilità digitale alla luce delle nuove tecnologie e del proliferare dell’intelligenza artificiale.

La legge del 2004 già prevedeva l’accessibilità dei siti internet della p.a. Da sempre si sa che l’accessibilità digitale è fondamentale per permettere a tutti di utilizzare gli strumenti tecnologici. E’ per questo che tutte le forze di governo votarono il provvedimento all’unanimità, aggiungendo con il successivo d.m. ministeriale 8 luglio del 2005 sui «Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici» che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici e le metodologie per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet, e i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fino al decreto ministeriale 30 aprile 2008, che individuavano le «Regole tecniche disciplinanti l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore degli alunni disAbili.
Dappoi il d.l. n.76 del 16 giugno 2020 ha introdotto l’obbligo anche per le aziende private, con un fatturato medio maggiore di 500 milioni di euro negli ultimi 3 anni, di adeguarsi alle stesse normative in atto per gli enti pubblici.

Ora, dal 2025, l’obbligo di accessibilità per privati verrà esteso alla maggior parte delle aziende private. In pratica il privato dovrà adeguare la propria app o il proprio portale web affinché i contenuti siano ben strutturati, utili e fruibili da tutti.
Grazie al PNRR il governo italiano ha investito, in collaborazione con AgID, 80 milioni per progetti per migliorare l’accessibilità dei servizi pubblici digitali attraverso la diffusione di strumenti e strategie condivise: da test di usabilità ad attività di comunicazione e disseminazione passando per lo sviluppo di kit dedicati e altro.

I target del progetto sono: monitoraggio accessibilità dei siti delle pp.aa. nazionali, creazione di una dashboard di dati, in parte fruibili al pubblico mediante grafici statistici, e la realizzazione di un Catalogo Nazionale dei siti web delle pp.aa.; realizzazione di 120 iniziative nazionali di sensibilizzazione e formazione e sviluppo di web kit dedicati destinati alla pp.aa.; supporto ad amministrazioni locali mediante erogazione di sostegno finanziario per attività formative, di comunicazione e disseminazione nel proprio territorio sul tema accessibilità; adozione e diffusione di tecnologie assistive ai propri dipendenti con disAbilità; riduzione del 50% del numero di errori su almeno 2 servizi digitali.
Sono 55 le Regioni, Città metropolitane e altre amministrazioni pubbliche locali coinvolte nel progetto in qualità di soggetti sub-attuatori.

Dopo tutti questi sforzi, però, ancora c’è tanto da fare visto che solo il 2% dei siti internet è accessibile alle persone disAbili, i telegiornali non sono ancora fruibili a tutte le categorie della disAbilità e tanti cittadini diversamente abili non possono votare autonomamente se non vengono accompagnati al voto.

Meritocrazia Italia, nell’apprezzare l’ulteriore impegno del Parlamento in questa direzione, torna a sottolineare l’importanza della riduzione della disuguaglianza digitale ai fini della costruzione di una società realmente equa e inclusiva. Le risorse a disposizione vanno indirizzate verso la realizzazione di progetti di vita indipendente. Per questo Meritocrazia continua a offrire il suo contributo e la sua collaborazione per l’effettivo raggiungimento di questo fondamentale risultato.

Stop war.



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