Mini naja facoltativa: un’occasione per acquisire maggiore consapevolezza civica

Mini naja facoltativa: un’occasione per acquisire maggiore consapevolezza civica

Ritorna la proposta di ripristinare la naja, con modalità molto diverse dal vecchio servizio di leva.
Si tratterebbe di una ‘mini naja’, della durata di poco più di un mese, da svolgere su base volontaria e incentivata da vantaggi in termini di crediti nello studio o nei concorsi per chi deciderà di seguire il percorso.
Il progetto prevederebbe un addestramento volontario di soli 40 giorni, grosso modo l’equivalente del “vecchio” CAR (centro addestramento reclute), e porterebbe i giovani a confrontarsi con la vita militare, tra gli Alpini o negli altri corpi, e ottenere così un addestramento di base.

Meritocrazia Italia guarda con grande favore all’iniziativa, che potrebbe spiegare utilità sulla formazione dei giovani, ragazze e ragazzi.
Non si dovrebbe trattare di un’educazione alla guerra, ma di un percorso per l’acquisizione di maggiore consapevolezza civica, per la presa di coscienza delle possibilità e delle responsabilità, del valore del sacrificio e della coesione nei momenti di difficoltà. Dovrebbe aiutare a imparare, insomma, non a sparare, marciare e combattere, ma a mettersi al servizio della comunità in caso di necessità (alluvione, terremoti, catastrofi ambientali), acquisendo le basi del primo soccorso e della topografia. Si potrebbe imparare a guidare un’automobile, un camion o un’ambulanza, a realizzare un ponte radio o ad allestire un campo attrezzato.

L’attività addestrativa non dovrebbe, però, restare fine a se stessa. Dopo il primo periodo di addestramento, ai giovani dovrebbe essere consentito di continuare a formarsi partecipando alle attività delle varie associazioni d’Arma come, ad esempio, quella degli Alpini (ANA), dei Paracadutisti (ANPdI), degli ufficiali in congedo (UNUCI) o nei gruppi della Protezione civile, accrescendo le proprie competenze e rinsaldando il legame collaborativo tra forze armate e cittadini.
In questo modo i giovani avrebbero la possibilità di crescere in un ambiente sano e, donando parte del loro tempo alla co-munità, potrebbero facilmente vincere quella noia che, troppo spesso, li spinge tra le braccia di un’indolenza che trova l’unica via di fuga in comportamenti devianti.

Stop war.



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