Modifica ‘Bonus Cultura’: la crescita dei Giovani non sia una questione di soldi
È definitiva la modifica al ‘bonus cultura’ a partire da quest’anno.
La 18App sarà sostituita dalla ‘Carta Cultura Giovani’, diretta ai diciottenni di famiglie con ISEE non superiore a 35.000 euro, e dalla ‘Carta del Merito’, riservata agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati che abbiano conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale con una votazione di 100/100.
I due benefici sono cumulabili, quindi il giovane potrà ricevere fino a 1.000 euro da destinare all’acquisto di alcune tipologie di beni e servizi, utili a migliorare la propria preparazione.
La misura verrà finanziata fino ad un massimo di 190 milioni di euro annui e l’emendamento prevede anche la creazione di un ‘Fondo nazionale per lo spettacolo’ in sostituzione del Fus.
Meritocrazia Italia guarda con favore alla scelta del Governo di procedere lungo la strada del Merito e dell’equità e di far sì che l’accesso alla Cultura sia garantito anche sostenendo e rilanciando diversi settori culturali nella più ampia concezione possibile, dal consumo domestico e quello pubblico, e rafforzando l’emersione dei talenti e delle opportunità di espressione. Anche, ma non soltanto, per una migliore inclusione lavorativa.
La scelta di creare due differenti bonus sembra andare proprio in questa direzione, premiando il Merito, che non è mai davvero tale senza attenzione per l’equità. Soltanto se ripensato anche nei presupposti lo strumento può davvero essere utile al rilancio della Cultura, suo obiettivo primo.
Sarà fondamentale lavorare, però, anche sui meccanismi anti-truffa, per porre fine alle frodi, oggi quantificate in circa 17 milioni di euro, basate sul mercimonio legato alla spendita dei fondi della 18App.
Ciò non soltanto per evitare arricchimenti indebiti e il proliferare di fenomeni di illegalità, ma soprattutto per evitare pericolose occasioni di avvicinamento tra i giovani e la criminalità organizzata.
Stop war.