MUSICA E DENUNCIA SOCIALE
I volti dell’Arte
«Senza musica la vita sarebbe un errore».
Secondo la filosofia di Nietzsche, la musica è strumento di evoluzione culturale e spirituale.
La musica è la più antica tra le Arti. Tra i più nobili modi di espressione dei sentimenti più profondi.
Gioiosa, allegra, dolce, carezzevole, ma anche solenne e severa, riveste un ruolo fondamentale in ogni periodo storico, contribuendo a ritrarre la società, l’economia e il costume dell’epoca.
Anche in campo musicale l’Italia ha donato al mondo veri e propri gioielli, come l’Opera, il bel canto, la musica napoletana e tanti modelli di cantautorato.
La canzone d’autore, in particolare, nasce in Italia attorno agli anni Sessanta, in contrapposizione al modello di musica di intrattenimento. Alcuni dirigenti della casa discografica RCA Italia coniarono il termine ‘cantautore’ per fondere le suggestioni della canzone d’autore francese e americana con quanto acquisito dalla canzone italiana grazie alle innovazioni del grande Domenico Modugno. Il progressivo interesse della critica ne evidenziò il carattere tipicamente italiano.
Nasceva la figura di un artista nuovo, che diveniva un tutt’uno con le proprie canzoni, interprete e creatore della melodia e delle parole (o al meno di una delle due).
Un momento importante di passaggio dal modo classico di fare e comporre musica a un genere nuovo ed autonomo.
La melodia si fondeva con testi colti, lirici, ricchi di richiami letterari e di riferimenti a tematiche di interesse pubblico.
Sempre in quegli anni, si sviluppò a Genova un movimento culturale e artistico prevalentemente legato alla canzone d’autore italiana: la c.d. Scuola genovese.
Tra i maggiori esponenti, Fabrizio De Andrè, che pose al centro della sua opera tematiche di carattere sociale.
Da quel che si sa, De Andrè soffriva di bipolarismo, oltre ad essere fumatore ossessivo con problemi di alcolismo. Una personalità così complessa implicava non facili relazioni familiari e sociali, ma forse proprio questo suo disagio interiore gli permise di esprimere una poesia ‘altissima’, attraverso testi profondamente riflessivi.
La sua musica e le sue canzoni si proponevano come rifugio dalle tante storture della vita, percorso ad ostacoli con poche consolazioni e tanta sofferenza.
Una poesia dei vinti. Degli ultimi, degli emarginati.
I protagonisti delle sue storie sono spesso prostitute, poveri e furfanti, sullo sfondo sofferenza e degrado.
Alcuni brani descrivono spaccati di vita fortemente realistici, che rimandano ai romanzi veristi di inizio Novecento; tantissime, poi, le composizioni che rappresentano vere e proprie denunce sociali.
Brani intensi come ‘Via del Campo’ e ‘Bocca di Rosa’ nascono dalla frequentazione dei carruggi (vicoli) genovesi. Rende in poesia la storia di prostitute, che non vendono il proprio corpo, ma donano ai clienti la loro parte più preziosa, e che non esercitano una professione ma «mettono l’amore sopra ogni cosa». De Andrè restituisce loro dignità e afferma il principio universale di umanità.
Tra le canzoni più amate e conosciute, ‘La canzone di Marinella’ narra di una giovane di campagna, senza genitori, prostituta per sopravvivenza, che perde la vita spinta in un fiume a causa di uno scippo. Una storia vera. Non potendo restituirle la vita, De Andrè le dedica una melodia, per esorcizzarne le sorte sfortunata.
Non mancano le denunce contro le atrocità della guerra. L’ispirazione per ‘La guerra di Piero’ giunse dal ricordo di uno zio sopravvissuto a un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Piero combatte una guerra che non accetta, è stanco di vedere morte e distruzione, e cede alla pietà e alla fratellanza. Antimilitarista anche ‘Andrea’, sull’amore omosessuale, dedicata a «a quelli che Platone chiamava i figli della Luna, quelle persone che comunemente sono chiamate gay oppure, per una strana sorta di compiacimento, diversi».
Si aggiunge la denuncia anti-mafiosa, nel quadro delle condizioni delle carceri italiane. ‘Don Raffaè’ è la storia di uno Stato che cede alla collusione.
Sulla giustizia, anche ‘Un giudice’, che riprende, come altre, poesie di E.L. Masters, e narra le vicende di un uomo discriminato per la sua bassa statura che, diventato giudice, decide di vendicarsi dei torti subiti. «La legge degli uomini non potrà mai reggere al vaglio di una visione di reale giustizia». Solo in Dio risiede la giustizia giusta, non negli uomini (‘Khorakhanè’).
In quarant’anni di carriera, quattordici album in studio, svariati riconoscimenti del Club Tenco, collaborazioni con tanti altri artisti italiani, brani di elevata poetica e profondità, impressi nel tempo e nei cuori di migliaia di italiani, ‘il Faber’ ha tracciato la storia del cantautorato italiano.
In onore di De Andrè e degli altri cantautori della Scuola ligure (Lauzi, Fossati, Bindi, Paoli e Tenco) nel 2021 è nato il Progetto intitolato ‘Casa dei Cantautori’, finanziato dal Ministero della Cultura. Con una dotazione di 2,5 milioni di euro, l’Abbazia di San Giuliano di Genova diventerà un polo culturale con duplice funzione: una espositiva, attraverso la mostra di oggetti in possesso delle famiglie o delle fondazioni, che aiuterà a ripercorrere in modo, il repertorio e la biografia dei grandi cantautori liguri; una formativa, attraverso l’istituzione di corsi di formazione legati alle nuove professioni della musica.
Progetti come questo sono fondamentali per valorizzare al meglio l’immenso patrimonio musicale/culturale del Paese.
È altresì importante incentivare il finanziamento di progetti realizzati da artisti emergenti, tra i quali tanti giovani cantautori, come il Premio ‘Parlare Musica’ o il Premio Bindi 2022, riservato a singoli o band le cui composizione spaziano dai generi più classici a quelli più innovativi.
Sostenere il mondo della Musica, e nello specifico del cantautorato, equivale a dare voce a chi esprime se stesso e le proprie idee in note, soprattutto a coloro che vivono al margine della società.
Attraverso melodie e parole si può entrare in connessione con gli altri, grazie a un percorso fatto di empatia ed immedesimazione. Per capire meglio il prossimo e, forse, per riuscire a capire un po’ di più anche se stessi.
FONTI:
www.canzoneitaliana.it/la-nascita-dei-cantautori
R3M.it
cosavuoldireunacanzone.blogspot.com
significatocanzone.it
sckuola.net
siae.it/iniziative-e-news