No all’immigrazione incontrollata: nessun compromesso sulla dignità umana

No all’immigrazione incontrollata: nessun compromesso sulla dignità umana

Presentato in approvazione al Consiglio dei Ministri il “Decreto Flussi” per il corrente anno, per la regolamentazione della quota di ingresso in Italia di cittadini stranieri per motivi di lavoro.

Nei contenuti, il decreto stabilisce quanti lavoratori stranieri possano entrare nel nostro Paese ogni anno e in quali ambiti lavorativi. Come noto, viene aggiornato di anno in anno per definire un numero massimo di ingressi per ogni settore produttivo (agricoltura, industria, servizi, ecc.). Definisce anche quali sono i comparti che hanno maggiore necessità di manodopera straniera e quali i requisiti necessari per accedere al mercato del lavoro italiano.
Questo consente alle aziende che operano in quei settori di poter richiedere i nulla osta al lavoro per i cittadini stranieri.

La determinazione annuale dei flussi di ingresso per i lavoratori stranieri ha un impatto significativo sull’economia nazionale e sul mercato del lavoro, perché permette di colmare le carenze di manodopera in settori strategici.
Un’immigrazione finalizzata a ricoprire posti di lavoro disponibili, ben regolamentata e controllata, contribuisce a rendere più ordinata l’immigrazione e aiuta a prevenire forme di sfruttamento e il traffico di esseri umani. I lavoratori giunti in Italia, all’interno delle quote previste dal decreto flussi corrente e immessi sul mercato del lavoro, saranno protetti e tutelati rispetto a tutti i diritti riconosciuti dalla normativa vigente.

Si tratta quindi di un passaggio importante nell’ambito della costruzione de adeguate politiche migratorie, che dovrebbero essere meglio calibrate nel verso della protezione dei diritti umani e quindi della dignità dei cittadini stranieri accolti. Una gestione ordinata dei flussi consente, infatti, di garantire una maggiore tutela dei migranti, evitando le situazioni di sfruttamento lavorativo in cui vengono a trovarsi, molto spesso, quelli irregolari

Su questo presupposto, Meritocrazie Italia reputa impellente la predisposizione di una più efficace azione di controllo per il contrasto del traffico di esseri umani e per prevenire quelle situazioni di degrado e condizioni di vita precarie nelle quali sono costretti a vivere la maggior parte dei migranti irregolari oggi presenti nel nostro Paese.
Un altro tassello non può che essere rappresentato dalle logiche di naturalizzazione, che è questione sulla quale serve aprire da subito un dialogo con tutti gli altri Paesi aderenti al trattato di Schengen, per l’adozione di parametri e requisiti condivisi per l’attribuzione della cittadinanza. Una migliore sinergia sul tema dell’immigrazione potrebbe favorire la soluzione del problema, peraltro con conservazione di più stabili equilibri nei rapporti in un’Europa oggi molto divisa.

È un fatto che la mancanza di regolazione dei flussi rende impossibile anche organizzare quell’accoglienza e quei meccanismi di integrazione fondamentali a garanzia di una pacifica convivenza, di una adeguata qualità della vita e quindi della dignità di ciascuno.

Stop war.



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