NON SI ESALTINO I BISOGNI, MA SI SVILUPPINO LE SINERGIE – 28 MARZO 2021
Speculazione e ingegno.
George Soros, d’origini ebraiche, cresce in Ungheria e completa il proprio percorso formativo in Inghilterra. Lavora in diverse banche londinesi prima di diventare l’investitore di maggior successo al mondo. Ricchezza e potere accumulati con abili giochi di borsa e strategica gestione delle bolle finanziarie. Non senza impatto sulla vita di tanti. Non senza sacrificio per l’economia interna di interi Stati. Il 16 settembre 1992, nel famoso ‘mercoledì nero’, la lira italiana e la sterlina inglese subiscono un deprezzamento tale da portare all’esclusione dallo SME, proprio in conseguenza della speculazione finanziaria che porta a Soros guadagni fuor di ragionevole misura.
Gianni Versace lascia giovanissimo la Calabria, sua terra natia, alla ricerca di maggiore fortuna, abbandonando gli studi classici. Disegna abiti. Dapprima esprime la propria creatività in una piccola bottega nei pressi del Duomo di Milano. Ma, determinato, punta molto più in alto, resistendo alla disillusione di chi tenta di convincerlo che le ambizioni sono un lusso per pochi. Grazie alle sole proprie forze, lancia un brand ancora noto in ogni dove e di grande prestigio. Crede nel gusto dell’idea, nel valore dell’ingegno e nella possibilità di riuscire, contro tutti i pronostici. Ed è credendoci che conquista fama e agiatezza, fino al triste epilogo della morte prematura nei pressi della sua abitazione negli Stati Uniti. Dimostra che il successo si può raggiungere anche coltivando una diversa sensibilità, anticipando i bisogni, interpretando i desideri altrui e contribuendo alla loro realizzazione. Dimostra che serve essere visionari, saper colmare i vuoti con il coraggio dell’immaginazione.
George Soros e Gianni Versace. Due uomini di successo. Profili profondamente differenti.
Il primo ha costruito la gloria individuale sulla speculazione, sull’intelligenza matematica e finanziaria, profittando delle necessità altrui, ricavando l’incalcolabile arricchimento personale dall’impoverimento di tanti. La grande fortuna di uno contro il disperato bisogno di molti.
Il secondo, invece, ha costruito il proprio agio sulla creazione del modo migliore per dar sostanza alle esigenze d’altri.
Meritocrazia Italia nasce da questa stessa visione, con l’obiettivo di colmare i vuoti del benessere con l’ingegno della programmazione, dell’organizzazione, della passione, per garantire al presente e al futuro di tutti maggiori opportunità. Si scontra con lo scetticismo di chi non crede nella riuscita e nel potere rivoluzionario dei piccoli gesti.
Meritocrazia osa. E avanza verso traguardi ambiziosi.
Uno per tutti, propone l’azzeramento del debito pubblico, nell’incredulità di quanti non sanno guardare al sistema e restano ostinatamente concentrati sul dettaglio, disorientati dalle capacità speculative di pochi, dalle quali ricavano senso di impotenza. È convinta che questo obiettivo vada perseguito, perché soltanto così sarà possibile appianare le gravissime iniquità sociali, il baratro tra chi gode di inimmaginabili benefici e chi stenta nel disagio. Occorre, però, la forza di restare ancorati alla realtà e saper guardare alla verità nelle sue diverse espressioni. Solo così anche le sfide più ardue, come quelle imposte dalla politica monetaria e finanziaria interna e internazionale, si fanno accessibili.
Il segreto della riuscita è nella concretezza.
I sogni non si realizzano speculando sulle difficoltà, ma in altruistica sinergia.
L’uomo prima d’ogni altro valore. Il benessere altrui come motore del benessere proprio.