Nuove regole sugli allevamenti intensivi: non si sottovalutino le tante criticità

Nuove regole sugli allevamenti intensivi: non si sottovalutino le tante criticità

Uno degli aspetti considerati dalla direttiva europea sulle emissioni industriali e oggetto di ampia discussione anche in vista delle prossime elezioni europee è dato dalle implicazioni ambientali e sanitarie degli allevamenti intensivi di maiali e polli. Questi tipi di allevamenti sono stati equiparati agli impianti industriali in ragione delle loro significative emissioni di ammoniaca e metano, che possono avere un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana.

Le nuove regole stabiliscono soglie specifiche per gli allevamenti (ad esempio più di 350 unità di maiali per gli allevamenti suinicoli e più di 300 unità di galline per gli allevamenti avicoli), al superamento delle quali gli allevamenti saranno soggetti a restrizioni più severe e tenuti a monitorare e ridurre le loro emissioni.

Il settore agricolo risponde mostrando una grande delusione.
Tendenzialmente, le nuove regole aumentano il carico burocratico per gli agricoltori, che potrebbero essere obbligati a richiedere autorizzazioni aggiuntive e a rispondere a nuovi adempimenti e adeguarsi a ulteriori requisiti. Con inevitabili ripercussioni sul piano finanziario e operativo. Senza neppure benefici troppo evidenti in termini di tutela ambientale.
Si aggiunge anche il timore per i vantaggi della concorrenza straniera. Gli allevamenti europei potrebbero finire per risultare meno competitivi rispetto agli omologhi internazionali con sede in Paesi dotati di normative più lasche sull’inquinamento e sul benessere degli animali. Così, mentre gli allevatori europei sarebbero chiamati a sostenere nuovi costi, i produttori stranieri potrebbero continuare a operare con standard più bassi, e dunque a costi ridotti.
Ovvie anche le ripercussioni sul piano occupazionale.

Meritocrazia Italia chiede di non sottovalutare le potenziali criticità.
Sul piano del sostegno finanziario, si esplori l’opportunità di prevedere a favore degli allevatori europei sovvenzioni o incentivi per investire in tecnologie più pulite e sostenibili, che consentano di ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza. Un sistema di etichettatura e certificazione chiaro e affidabile, poi, potrebbe essere implementato per distinguere i prodotti provenienti da allevamenti che rispettano gli standard ambientali e di benessere animale. Ciò potrebbe contribuire a guidare i consumatori verso scelte più sostenibili e a premiare gli allevatori che adottano pratiche migliori.

Stop war.



<p style="color:#fff; font-weight:normal; line-height:12px; margin-bottom:10px;">Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.</p> Leggi la nostra cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi