Nuove scosse sismiche nel parmense: priorità alla prevenzione
Scosse sismiche molto frequenti, sebbene, sino ad ora, di entità limitata (al massimo, almeno fino al 9 febbraio, di magnitudo M = 4,2), stanno colpendo la zona del parmense. Proprio nello stesso territorio si verificarono già, in passato, terremoti, più significativi, ma mai violenti (cioè, mai di M ≥ 6,0; al massimo di M = 5,7).
È un fenomeno preoccupante?
È vero che neppure il Nord Italia è esente dal rischio sismico e che, in Emilia-Romagna, troppo spesso ci si dimentica dei terremoti disastrosi che colpirono la Regione in passato. Ed è vero anche che ‘predire’ un sisma è impossibile, ma lo sciame sismico in corso, se la magnitudo delle scosse resterà limitata ai valori attuali, potrebbe anche aver effetti positivi: quelli di scaricare parte dell’energia sismica accumulatasi nelle faglie.
Non è, però, una conclusione certa. I c.dd. ‘esperimenti di previsione dei terremoti’ (sviluppati, in Italia, dall’Università di Trieste e dal vicino Abdus Salam International Centre for Teoretical Physics di Miramare e da altre Istituzioni) indicano che è possibile il verificarsi di sismi di M di un valore 0,7 superiore a quello della massima magnitudo degli eventi avvenuti nel passato: se così fosse, non sarebbe da escludere, nel Parmense, la possibilità di un terremoto di M = 6,4, quindi, violento ed in grado di causare danni ingenti per territori e le popolazioni coinvolti.
Meritocrazia Italia da sempre chiede che il fenomeno non sia sottovalutato e attivare urgenti e adeguate politiche di prevenzione. Diventi questo un obiettivo prioritario.
Abbiamo a disposizione tecnologie moderne e adeguate. Sia il tempo della lungimiranza e della visione.
Stop war.