
Nuovo Codice della Strada: MI chiede correttivi al Ministro Salvini
Entrato in vigore lo scorso dicembre, con boom di sanzioni già nelle prime ore di vigenza, ancora si discute del nuovo Codice della Strada.
I principi restano quelli già noti (ad esempio, per la sobrietà alla guida, salvo che per le categorie “alcol zero” – neopatentati, conducenti professionali, ecc. -, la soglia di tolleranza alcolemica rimane invariata – 0-0,5 g/l), ma ciò che si pone in evidente rottura con il passato è un inasprimento sensibile delle sanzioni pecuniarie e interdittive rispetto alla patente di guida.
Se i primi esiti a poco più di un mese dall’operatività della norma riportano con soddisfazione il crollo nei consumi di alcool – con un decisamente inferiore entusiasmo degli esercenti attività di somministrazione bevande –, l’area più delicata della materia resta senza dubbio la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La riforma prevede che sia sufficiente un test salivare positivo all’assunzione delle sostanze per attivare i protocolli repressivi, con le contestazioni e l’irrogazione delle rela-tive sanzioni.
Le polemiche principali hanno riguardato la generalizzazione che si cela dietro tali previsioni, che non tiene conto di due variabili che nel caso concreto possono rivelarsi assolutamente cruciali in senso peggiorativo per il conducente: la positività al test salivare potrebbe essere anche indotta dall’assunzione legittima di farmaci e, non secondo, non tutte le centrali operative sono dotate della medesima attrezzatura per le rilevazioni. Ne va del principio di parità di trattamento, grave soprattutto per i risvolti penali che l’accertamento potrebbe produrre.
È recentissima una pronuncia della Corte di Cassazione in cui si evidenzia come sia insufficiente il solo riscontro di positività a un semplice test salivare senza un accertamento aggiuntivo del reale stato di alterazione psicofisica, che è poi l’unico effettivamente rilevante per la prognosi di offensività in concreto delle condotte contestate (il cui accertamento può essere garantito solo da un prelievo ematico o comunque almeno dalla verifica da parte degli agenti sul posto sulla reale facoltà di controllo del conducente rispetto al veicolo e alla circolazione automobilistica).
Meritocrazia Italia reputa prioritaria la sicurezza stradale e, aderendo agli scopi teleologici della riforma, propone, oltre alla diffusione di campagne di sensibilizzazione mirate, di:
– intervenire prima possibile con correttivi specifici a livello normativo per definire anche in relazione all’uso di sostanze stupefacenti, la soglia minima di THC – oggi assente – che distingua tra consumo pregresso e alterazione attuale (necessaria se si affida l’accertamento della positività ad un test debole come quello salivare);
– definire garanzie procedurali, omogeneità e certezza di diritto, uniformi prevedendo la distribuzione di un unico test di rilevazione della positività su tutto il territorio nazionale.
Stop war.