Nuovo ‘Codice di condotta delle piattaforme social’: strumento utile ma non sufficiente
Le principali piattaforme online hanno riferito sui primi sei mesi di attuazione del nuovo “Codice di condotta delle piattaforme social”, composto in accordo con la Commissione europea per contrastare la diffusione della disinformazione in Rete e prevenire la diffusione di contenuti falsi e manipolati.
I documenti, scaricabili dal Centro per la trasparenza, mostrano i tanti sforzi già fatti da parte dei firmatari per migliorare la trasparenza e fornire dati pertinenti ed esatti, ma confermano che la disinformazione è ancora uno dei maggiori rischi per lo spazio europeo dell’informazione democratica, compreso quello connesso alla guerra della Russia in Ucraina e alle elezioni.
Anche in vista della campagna elettorale per le votazioni del 2024, è fondamentale contrastare in ogni modo la disinformazione online e le ingerenze straniere, per proteggere il libero dibattito.
Su questo, il Codice è uno strumento utile, ma per certo non sufficiente.
Servono maggiore impegno da parte delle piattaforme e maggiore controllo.
È vero che la qualità dei dati sta migliorando in completezza, granularità e approfondimento, ma informazioni più mirate, complete e significative con particolare riguardo alle problematiche solevate dall’impiego dei nuovi sistemi di IA generativa e alle caratteristiche dei loro servizi. La prossima serie, prevista per l’inizio del 2024, comprenderà un capitolo specifico sulla lotta alla disinformazione sulle elezioni.
Meritocrazia Italia, anche alla luce delle evidenze emerse dal rapporto, che hanno visto il nostro Paese conquistare un triste primato, ripropone con convinzione l’approvazione, nel più breve tempo possibile, del proposto Testo unico sui social, al fine di incrementare il livello di sicurezza e di consapevolezza di tutti.
La libertà è nella partecipazione, e la partecipazione libera richiede consapevolezza.
Stop war.