
Nuovo Consiglio Nazionale del Terzo Settore: MI chiede un rilancio del settore
Nei giorni scorsi, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali e del viceministro, si sono insediati ufficialmente i nuovi membri del Consiglio Nazionale del terzo settore e si è dato così il via al nuovo mandato triennale.
Coinvolgendo tutte quelle organizzazioni, associazioni, enti che agiscono senza scopo di lucro, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali, culturali e ambientali della collettività, il Terzo Settore è indispensabile a promuovere la solidarietà, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Per questo, il Consiglio Nazionale riveste un ruolo strategico nel tessuto sociale.
Negli ultimi anni, a questo ambito è stata dedicata grande attenzione, grazie anche ad accorte riforme normative.
Nonostante un approccio positivo e propositivo a favore della vigilanza e dell’esigenza di trasparenza, non può sottacersi la grave limitazione economica che pone un problema di sostenibilità e la costante carenza di risorse umane.
Accanto alle politiche volte a incentivare maggiori controlli, mancano correttivi tesi a controbilanciare le innumerevoli sfide che quotidianamente gli Enti senza scopo di lucro affrontano. I fondi necessari allo svolgimento delle attività sono quasi esclusivamente costituiti da donazioni e contributi pubblici e privati e ciò, indubbiamente costituisce un grave limite. Inoltre, diventa sempre più complesso riuscire ad attrarre giovani, professionisti e volontari in genere. In questo contesto, diventa, poi parimenti complicato garantire un’adeguata formazione del personale coinvolto nella realizzazione delle finalità sociali.
Meritocrazia Italia chiede che si faccia il passo mancante ai fini della risoluzione delle criticità emerse nel contesto del terzo settore, specie considerate le speciali finalità. In particolare, reputa necessario:
– organizzare campagne di sensibilizzazione volte a illustrare l’importanza strategica degli enti del terzo settore nel tessuto sociale e a promuoverne la creazione, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
– l’istituzione di corsi di formazione e aggiornamento specifici per il personale del terzo settore nei diversi ambiti di azione e intervento;
– riconoscere incentivi anche economici volti ad accrescere le attività di volontariato e promozione sociale anche attraverso l’introduzione di permessi speciali per assentarsi dal lavoro e/o prevedendo rimborsi spesa a favore di coloro che con la propria attività forniscano un contributo agli enti del terzo settore.
Stop war.