Nuovo decreto sulla rendicontazione di sostenibilità: le proposte di Meritocrazia Italia

Nuovo decreto sulla rendicontazione di sostenibilità: le proposte di Meritocrazia Italia

Lo scorso 10 settembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lg. 6 settembre 2024, n. 125 che attua la direttiva europea sulla rendicontazione societaria di sostenibilità.
Un passo avanti verso un’economia più sostenibile. Non mancano, però, le preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda i termini di concreta applicazione.

L’obiettivo del provvedimento è migliorare la trasparenza delle informazioni sulla sostenibilità, equiparando i risultati economici, ambientali e sociali delle aziende a quelli del bilancio civilistico. Il decreto si applica a grandi imprese, PMI quotate, imprese di Paesi terzi e specifiche categorie di società ed enti (es. assicurazioni).
La rendicontazione di sostenibilità deve includere informazioni su modello aziendale, rischi, opportunità, obiettivi e catena del valore, ed è soggetta a certificazione da parte di un revisore legale. Le imprese dovranno adottare un unico standard di rendicontazione (ESRS) per garantire la comparabilità dei dati.

Meritocrazia Italia segue con interesse l’evoluzione di questa normativa, con l’occhio attento di cittadini responsabili che desiderano potersi fidare delle aziende e ritengono che il Governo debba svolgere un ruolo essenziale nella transizione verso un mondo più equo e sostenibile.

Il recepimento italiano della direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità è avvenuto con alcune specificità, come l’inclusione delle PMI quotate con numero di dipendenti non inferiore a 11, un regime sanzionatorio inizialmente più flessibile per offrire alle imprese un margine di adattamento.
Se si confronta l’implementazione della direttiva in Italia rispetto agli altri Stati membri dell’Unione Europea, non possono non sorgere alcune domande. La scelta di coinvolgere PMI con più di 11 dipendenti, visto che le nostre aziende sono spesso meno strutturate rispetto a quelle di altri Stati, potrebbe comportare maggiori difficoltà ad adattarsi a questi nuovi requisiti? La transizione graduale, con sanzioni ridotte nel primo periodo di implementazione, offre una finestra di respiro per le aziende, ma potrebbe anche rallentare l’adozione di pratiche più rigorose e quindi non essere efficace per lo sviluppo sostenibile? Il livello di verifica “limited assurance”, seppure adottato in una fase iniziale, è sufficiente a garantire il corretto utilizzo dei dati di sostenibilità? Non sarebbe stato più efficace ed efficiente coinvolgere fin dall’inizio i prestatori indipendenti di servizi di attestazione già competenti a valutare le prestazioni di sostenibilità? Inoltre, i revisori sono in numero sufficiente a garantire il rispetto delle tempistiche e il raggiungimento efficace degli obiettivi, considerato anche quelli dell’Agenda 2030 di sviluppo sostenibile?

Meritocrazia reputa essenziale rendere il percorso di implementazione del nuovo decreto il più efficace e gestibile possibile, con alcune misure iniziali, tra le quali:
– investire nella formazione dei revisori e dei professionisti aziendali in materia di sostenibilità, con incentivazione di corsi di aggiornamento specifici per garantire che le persone incaricate della revisione siano adeguatamente qualificate a valutare gli indicatori ESG;
– garantire alle aziende, soprattutto a quelle a minori dimensioni, un maggiore supporto da parte delle istituzioni, con la creazione di strumenti digitali condivisi o l’introduzione di incentivi fiscali per ridurre i costi legati alla rendicontazione ESG e alle relative attività di revisione;
– facilitare l’accesso a questi dati tramite piattaforme condivise o collaborazioni pubblico-privato, per ridurre il carico amministrativo per le PMI, che potrebbero così integrare nella loro rendicontazione informazioni aggiornate e validate da fonti istituzionali. Ciò garantirebbe una maggiore accuratezza nella valutazione degli impatti sociali, senza richiedere che ogni singola impresa si impegni a raccogliere autonomamente dati complessi.

Stop war.



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