Nuovo sistema di valutazione del fabbisogno di personale del SSN
Proposte di miglioramento
Il Governo propone una nuova tecnologia al servizio della Salute, un algoritmo che aiuti a determinare in modo obiettivo il fabbisogno di personale nel SSN, superando quindi le restrizioni consolidate della spesa sanitaria e il ‘costo storico’.
Nel 2021, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ha sviluppato un metodo sperimentale denominato ‘Metodo per la determinazione del fabbisogno di personale del SSN’. Il risultato di una revisione e aggiornamento del documento ‘Metodo per la determinazione del Fabbisogno di personale ospedaliero’, condiviso nel 2017 da alcune Regioni.
È stato elaborato in attuazione dell’art. 11, comma 1, d.l. n. 35 del 2019 (conv. in l. n. 60 del 2019) il quale contempla la possibilità per le Regioni di ottenere un’ulteriore variazione del 5% dell’incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all’anno precedente, qualora emergesse la necessità oggettiva di aumentare la dotazione di personale in misura superiore rispetto a quanto previsto dal piano. Tuttavia, tale incremento è subordinato, a partire dal 2022, all’adozione di una ‘metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale’.
Alla luce degli studi pubblicati in merito dalla AGENAS, il MEF e il Ministro della Salute hanno congiuntamente deciso di implementare la sperimentazione di tale approccio, limitatamente agli anni 2022, 2023 e 2024, affidando alla stessa AGENAS il monitoraggio annuale e la valutazione degli esiti dell’applicazione della ‘metodologia’.
La metodologia presenta interessanti novità rispetto alla versione sviluppata nel 2017, ma conserva anche diverse criticità.
Solamente 2 delle 18 professioni affiliate alla “Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari in radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione” sono state inserite quali parametri all’interno dell’algoritmo.
Dovrebbero essere inserite anche tutte le altre professioni affiliate alla menzionata “Federazione” all’interno dell’algoritmo, al fine di meglio considerare i fabbisogni di tutti i professionisti sanitari all’interno del SSN.
Inoltre, la metodologia adottata dall’algoritmo non considera le assenze per maternità, presumendo l’automatica sostituzione del personale assente con nuove risorse umane. Appare invece evidente che solo in casi rari è possibile attingere a graduatorie a scorrimento ma, spesso, è necessario provvedere alla pubblicazione di bandi pubblici, gare, ecc., procedure amministrative che sottraggono tempo prezioso e lasciano i reparti senza una o più unità.
Non può non sottolinearsi la necessità di ponderare il calcolo del fabbisogno attraverso correttivi che considerino l’incidenza del ricorso al part-time, delle inidoneità lavorative o di eventuali prescrizioni, ecc., anche al fine di valorizzare l’apporto lavorativo che può essere garantito dai lavoratori disAbili. Tali aspetti, attualmente esclusi dalla metodologia, risultano di fondamentale rilevanza per una valutazione accurata del fabbisogno di personale.
AGENAS ha correttamente ritenuto opportuno escludere attualmente dallo studio i dati relativi alle strutture private accreditate, motivando questa scelta con la considerazione che tali strutture «acquisiscono autonomamente il proprio personale». Tuttavia, al fine di garantire una maggiore coerenza e uniformità di servizi erogati alla persona, dal momento in cui questa metodologia di calcolo del fabbisogno del personale sanitario nelle strutture pubbliche sarà convalidata, sarebbe auspicabile che venisse utilizzata anche per valutare i requisiti minimi necessari all’accreditamento, con l’obiettivo di prevenire disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche.
In sintesi, ai fini del perfezionamento del sistema:
– sarebbe necessario integrare l’algoritmo con tutte le figure professionali che operano all’interno del SSN, inclusi i lavori flessibili, interinali, le cooperative, i liberi professionisti, consulenti e borsisti, personale che, a vario titolo contribuisce a garantire il diritto costituzionale protetto dall’art. 32 cost.;
– al fine di stimare correttamente il fabbisogno, l’algoritmo deve saper ponderare il tempo necessario all’adempimento delle attività “non assistenziali”, soprattutto “burocratiche”, divenute ormai costanti e particolarmente impegnative, in tutti i contesti sanitari;
– la valutazione della dotazione organica del settore ‘salute’ non può essere limitata a cifre e numeri, ma deve tener conto del fattore umano, della qualità e competenza degli operatori, in una parola del “P.I.U.” (prodotto interno umano).
L’iniziativa dell’AGENAS potrebbe portare ad una rivoluzione del SSN. Il nuovo algoritmo potrebbe trovare il giusto equilibrio tra il diritto alla salute e la tutela dei conti pubblici, ridurre gli sprechi e potenziare l’assistenza.