OLTRE IL DIGITAL DIVIDE
Iniziative virtuose
Una grande varietà di attività è coinvolta nell’‘internet da casa’, ultimamente divenuto di estrema importanza per il ricorso dovuto alla didattica a distanza, al telelavoro, alle relazioni telematiche con gli enti pubblici per il rilascio di certificazioni e documenti.
Nelle moderne Società, circa il 50% delle persone fa uso di dispositivi mobili quali smartphone, tablet e pc per accedere ai servizi internet. Se questo porta immediate utilità ai singoli utenti, per altro verso accresce il divario rispetto a coloro che non dispongono di una linea privata di accesso e/o non sono dotati di device. E sono in tanti, anche se l’accesso alla Rete diventa fondamentale anche per fruire di servizi essenziali come la prenotazione di esami clinici e visite medico specialistiche, per il rilascio del Green pass e per tanto altro.
Il CSI Piemonte, un consorzio di enti pubblici, Regione, Comuni, ASL, Politecnico, Università fino alle piccole comunità montane, da oltre quarant’anni è il motore dei processi di digitalizzazione al servizio dei Cittadini, della p.a. e delle Imprese.
Il CSI lavora per ridurre il digital divide geografico, sociale e culturale, per lanciare una visione del digitale come grande scenario di cambiamento e come opportunità per superare contraddizioni e limiti dell’età industriale.
Le nuove sfide della modernizzazione e dell’efficienza si giocano sempre più sulle infrastrutture complesse, sull’interoperabilità, sulle strategie territoriali a largo raggio. E anche sullo sviluppo delle competenze digitali e sulla diffusione di una cultura non solo tecnica, ma che trasformi la mentalità e la sensibilità della società civile.
WI-PIE è il programma della Regione Piemonte che, dal 2004 al 2008, sulla base del quale è stata realizzata un’infrastruttura a banda larga su tutto il territorio piemontese, che ha favorito la diffusione di servizi innovativi per lo sviluppo sociale, economico e culturale regionale e ridotto il digital divide nelle aree più svantaggiate. 900 km di fibra ottica, una grande autostrada digitale con 11 punti di accesso; 700 km di sentieri digitali per portare internet anche nelle zone più periferiche; wireless e satellite per connettere tutto il territorio, comprese montagna e aree rurali. Secondo una logica precompetitiva, ha assicurato le condizioni migliori per permettere agli Operatori privati di entrare nel mercato e offrire banda larga di alto livello a tutti e in tutte le aree del Piemonte; ha portato internet anche dove nessun Operatore privato avrebbe mai investito, perché poco conveniente da un punto di vista commerciale; ha voluto promuovere e sviluppare servizi nuovi, che utilizzano la banda larga per migliorare la qualità di vita delle persone e a fini commerciali.
Ancora, un gruppo di associazioni torinesi legate al mondo dell’informatica si è messa in rete per aiutare le famiglie che non hanno le possibilità economiche di dotare i figli dei dispositivi per la didattica a distanza. «Tutti Connessi» è un progetto che vuole superare il digital divide raccogliendo da privati e aziende gli apparati informatici inutilizzati per distribuirli agli studenti che ne abbiano necessità. I dispositivi saranno recuperati e sanificati da volontari, rigenerati e consegnati alle famiglie degli alunni che ne hanno fatto richiesta attraverso la mediazione di docenti ed educatori».
I progetti virtuosi meritano di essere valorizzati.
Ripristinare l’equità sociale vuol dire anche rimuovere ogni forma di divario, sociale e territoriale. Il digitale può rappresentare non solo una preziosa opportunità di accesso a nuovi servizi (come la telemedicina), ma anche il motore della creazione di nuove forme di impego e lo stimolo per il ripopolamento dei piccoli borghi.