OLTRE MES E CORONABOND POTREBBE ESSERCI LA SOLUZIONE DI RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO DI TUTTI GLI STATI DELL’UNIONE – COMUNICATO 27.05.20
Da settimane ormai, nei brevi spazi dei telegiornali e dei talk show non dedicati al covid-19, si discute delle possibili soluzioni economiche alla grave crisi imposta dalla pandemia ed ogni tentativo di individuare una soluzione concreta impatta, arrestandosi nel suo percorso, sugli scogli rappresentati dalle due quasi contrapposte prospettive del ricorso al MES o ai Coronabond.
Mentre l’ammalato si aggrava (l’economia europea) i medici strutturati (i Governi dei Paesi Europei) si arroccano, in un dialogo insufficiente, su posizioni antitetiche che difficilmente sembrano conciliabili e soprattutto foriere di una soluzione concreta ed immediatamente efficace del problema. Intanto oggi la Commissione europea presenterà il suo piano Marshall per risollevare l’economia Ue, che sembra mobiliterà più di più di 2.000 miliardi nei prossimi sette anni, cioè più del doppio di un bilancio europeo tradizionale
Meritocrazia ha chiaramente espresso e motivato il proprio scetticismo sul MES, evidenziando come risulti difficile pensare che l’aggravamento del debito pubblico, che porta con sé severi oneri finanziari e stringenti vincoli di operatività sul bilancio dello Stato, possa essere la soluzione per una ripresa economica in grado di rilanciare il Paese.
Sull’altro versante, i Coronabond, o Eurobond, pur guardando al futuro con ottica maggiormente solidaristica, rappresenterebbero una strada certamente dirompente rispetto alla logica di approccio sino ad oggi assunta dai principali protagonisti delle decisioni europee; allo stato, tuttavia, questo strumento non è condiviso da una importante parte dell’Europa.
Nel mentre, quindi, l’Europa è contrapposta tra due fazioni – coloro che sono a favore MES e coloro che sono a favore dei Coronabond- che esprimono una differente visione strategica dell’unione monetaria, occorre con urgenza trovare una soluzione strategica ed energica che ad un tempo accontenterà e scontenterà tutti.
Mes … Coronabond … sono solo queste le uniche opzioni?
E se da una terza opzione partisse la stagione delle vere riforme?
E se la vera soluzione fosse uno stralcio, parziale, del Debito Pubblico di tutti gli Stati Europei veicolato attraverso la BCE?
Pochi giorni fa alcuni economisti dell’Università francese Paris-Nanterre, Laurence Scialom e Baptiste Bridonneau, hanno proposto che una parte dei titoli di Stato attualmente nelle disponibilità della BCE vengano annullati per alleggerire i conti delle nazioni europee, che in questo modo diverrebbero più “forti” nell’affrontare gli interventi necessari in questa particolare fase storica, con uno sguardo collettivo proiettato al futuro comune.
Lo stralcio di debito pubblico, nella tesi, dovrebbe essere proporzionale per tutti i paesi dell’area Euro ed andrebbe parametrato ad una percentuale sul PIL dei singoli paesi, con un intervento non inferiore al 5% del rispettivo Prodotto Interno lordo.
Con tale operazione, l’Italia si troverebbe nelle possibilità di stimolare la ripresa ed attuare una vera stagione di riforme economiche, in quanto i benefici derivanti da questa riduzione di debito pubblico potrebbero essere “in larga parte” destinati al sistema produttivo attraverso contributi a fondo perduto a fronte di impegno ad investimenti.
Potrebbe essere davvero tale soluzione a porre in essere l’intervento straordinario di quel famoso effetto “Bazooka” più volte utilizzato in passato dall’uscente presidente della BCE.