Opzione Donna: MI chiede che siano riviste le attuali limitazioni all’accesso

Opzione Donna: MI chiede che siano riviste le attuali limitazioni all’accesso

Opzione Donna è una misura che permette alle lavoratrici italiane di accedere alla pensione anticipata con requisiti anagrafici e contributivi più favorevoli rispetto a quelli standard, ma che prevede, di contro, limitazioni divenute sempre più stringenti, tanto da rappresentare per molte donne veri e propri ostacoli all’accesso.
Per il 2024, difatti, l’età pensionabile con Opzione Donna, che inizialmente non prevedeva distinzioni tra donne con o senza figli, è stata elevata a 59 anni per donne con più figli, a 60 anni con un figlio e a 61 anni per quelle senza figli; occorre anche aver maturato il requisito ulteriore di almeno 35 anni di contributi, esclusi quelli figurativi.

Aderire a Opzione Donna significa anche subire penalizzazioni sull’assegno pensionistico, che possono tradursi in riduzione dell’importo erogato persino del 20-25% .
Attualmente, poi, la pensione viene calcolata interamente sul sistema contributivo, basato sui contributi versati durante la vita lavorativa, e una volta iniziato il godimento della pensione, non è possibile svolgere altre attività lavorative remunerative.
Inoltre, l’accesso è limitato a categorie specifiche come caregiver, disoccupate o lavoratrici invalide.

Tutte queste restrizioni rendono la misura sempre meno attraente e accessibile, soprattutto per chi non rientra nelle categorie previste o per chi non può permettersi una pensione ridotta.
Si vanifica così un’opportunità preziosa.
Serve allora una revisione delle limitazioni attualmente previste, al fine di rendere Opzione Donna più equa ed inclusiva.
Meritocrazia Italia chiede di introdurre maggiore flessibilità nei requisiti di età e contribuzione, rivedere il sistema di calcolo per ridurre le penalizzazioni sull’assegno, introdurre incentivi per chi sceglie di rimanere nel mercato del lavoro oltre l’età pensionabile minima per accumulare maggiori contributi.
Correttivi di questa portata renderebbero più sostenibile il ricorso al pensionamento anticipato e consentirebbero a un numero sempre maggiore di donne lavoratrici interessate un accesso più sereno e vantaggioso.
Sarà fondamentale, però, migliorare anche il sistema comunicativo, al fine di una capillare ed efficace divulgazione dell’informativa sui requisiti e sulle procedure di accesso, nonché la previsione, a beneficio delle lavoratrici interessate, di un valido servizio di assistenza, capace di rendere le stesse liberamente consapevoli della scelta del trattamento pensionistico e delle opzioni disponibili con le relative implicazioni finanziarie della pensione anticipata.

Stop war.



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