Passi anche per l’Europa il rilancio delle piccole e medie imprese

Passi anche per l’Europa il rilancio delle piccole e medie imprese

I dati preliminari del 2022 sulle Structural Business Statistics (SBS) pubblicati dall’Eurostat registrano che nell’Unione europea il 99% (31,7 milioni di società in valore assoluto) il mercato è costituito da micro e piccole imprese che occupano fino a 49 persone. Le microimprese (fino a 10 addetti) e le piccole imprese impiegano il 49%, cioè 78,8 milioni di persone, tutti dipendenti impiegati in Europa. Queste imprese fatturano 12,2 mila miliardi di euro (netti), pari al 32% dei ricavi totali di tutte le imprese.

Nel corso della 6a edizione dell’European Parliament of Enterprises, il 93% dei delegati presenti in rappresentanza delle MPMI ha messo in evidenza come il mercato unico non sia sufficientemente integrato per operare e per competere liberamente. In un clima di sempre maggiore sfiducia nei confronti delle istituzioni, le imprese europee hanno chiesto una forte riduzione della burocrazia per aumentare la produttività che, fra l’altro, rischia di non consentire il proficuo utilizzo degli ingenti stanziamenti economici messi a disposizione dell’UE.

L’Italia può proporre in ambito europeo una best practice. Con la l. n. 33 del 2009, successivamente modificata dal d.l. n. 78 del 2010, convertito in l. n. 122 del 2010, è stato, infatti, introdotto il contratto di rete, un contratto tra imprenditori stipulato allo scopo di “accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato”. Questo modello organizzato, esteso a livello europeo, potrebbe favorire una proficua collaborazione fra le imprese europee che meglio possono rispondere alla necessità di aprirsi a nuovi mercati e a meglio competere in mercati come quelli, in particolare, di Cina, India e USA.

Meritocrazia Italia reputa, pertanto, auspicabile:
– un riconoscimento normativo che dia delle premialità a quei soggetti che decidono di aggregarsi con altre imprese al fine di ottenere delle agevolazioni dal punto di vista fiscale e per incoraggiare gli investimenti delle MPMI europee soprattutto all’interno della transizione digitale ed ecologica;
– rivedere il regime de minimis per le imprese che ottengono finanziamenti come partecipanti ad una rete di imprese;
– promuovere e diffondere all’interno delle reti di imprese fra MPMI europee tutti gli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea (come il microcredito);
– promuovere l’attivazione di piattaforme di crowdfunding che consentono l’incontro tra le reti di imprese che promuovono progetti, iniziative imprenditoriali o una buona causa e i soggetti istituzionali e non che desiderano finanziarli;
– creare un ecosistema finanziario dedicato alle reti di imprese europee per rilanciare la direttiva europea sui pagamenti digitali, emanata nel 2018, per avere una maggiore competizione tra i tradizionali istituti di credito e le fintech anche per accrescere il potere contrattuale delle imprese di piccole dimensioni.

Stop war.



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