Patente a 17 anni: sì a regole uniformi, ma soprattutto cultura della legalità e della responsabilità

Patente a 17 anni: sì a regole uniformi, ma soprattutto cultura della legalità e della responsabilità

Si torna a discutere dell’età minima per ottenere la patente di guida.
Se oggi, in Italia, basta aver compiuto i 18 anni d’età, in origine e fino al 1975 servivano invece i 21 anni.

L’Europa ora spinge per una revisione del sistema, proponendo una generale rivisitazione della regolamentazione in materia di patenti di guida, sia con ripensamento sia dei limiti di età sia con digitalizzazione del titolo abilitativo per la guida. Si ha già il dettaglio di specifiche ulteriori norme per le modalità dell’esame per il conseguimento della patente. Resta per il momento invariato il limite di anzianità per mantenere la patente e per provvedere ai vari rinnovi intertemporali.

La prima bozza di provvedimento pone come nuovo limite minimo di età il compimento di 17 anni, sia per le auto che per i camion, in questo caso con l’obbligo di essere accompagnati da un conducente esperto.
Alcune modifiche sono state proposte in riferimento ai limiti di velocità e cilindrata anche se, tecnicamente, quest’ultimo aspetto non costituisce una vera e propria novità, essendo già stato regolamentato nelle ultime modifiche al Codice della Strada per l’ordinamento italiano per i neopatentati dal 2024.

La proposta divide. C’è chi condivide il desiderio di uniformità rispetto al resto di Europa, valutando anche positivamente l’innalzamento della cilindrata del veicolo concesso ai giovanissimi (sull’argomento che un veicolo più performante è anche più sicuro e quindi più coerente con le esigenze di prevenzione e tutela alla sicurezza stradale), ma c’è anche chi mostra forti perplessità sull’effettivo processo di maturazione individuale e sulla capacità di percezione reale dei coefficienti di rischio fisiologici alla circolazione stradale, spesso sottovalutati da parte dei giovanissimi.

A ben guardare, non sembra decisivo il dato dell’abbassamento di un solo anno come età minima per il conseguimento della patente da parte dei giovani (già diverso sarebbe stato se il limite fosse stato abbassato ulteriormente, come del resto in uso nel sistema americano, a 16 anni). Piuttosto, l’uniformità della soglia anagrafica potrebbe consentire di evitare gli inconvenenti dovuti alla diversità normativa tra i Paesi dell’Unione, a favore della piena libertà di circolazione.

Meritocrazia Italia reputa che la scelta di abbassare il limite di età per il conseguimento della patente sia un dato che di per sé non è in grado di incidere in maniera determinante, in un senso o nell’altro, sugli obiettivi di prevenzione; per altro verso, utile è definire politiche comuni anche su questo fronte. Ai fini della garanzia della maggiore sicurezza, che è lo scopo dichiarato della riforma, si punti soprattutto sulla diffusione della cultura della legalità anche in relazione alla circolazione stradale, nonché su politiche di responsabilizzazione e sensibilizzazione dei giovanissimi, con azioni formative e didattiche. Siano garantiti serietà dei percorsi di formazione presso le scuole-guida o negli istituti di istruzione e il miglior rigore negli esami per il riconoscimento dell’idoneità alla guida.

Stop war.



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