Per la conversione del decreto Agricoltura, MI chiede conferma del divieto di installazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole
Che sia necessario puntare sulle fonti di energia rinnovabili è questione della quale non vale discutere.
Queste non solo generano indotto e creano posti di lavoro, ma soprattutto forniscono energia pulita con un impatto ambientale ridotto.
In concreto, però, bisogna prestare attenzione a evitare di sacrificare altri interessi rilevanti e meritevoli.
In questo senso, la discussione sui termini di conversione del decreto Agricoltura rivela delle criticità che meritano di essere corrette.
Meritocrazia Italia è contraria all’abrogazione dell’art. 5, che vieta l’installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole. Proteggere le terre deve rimanere una priorità assoluta, essenziali quali sono per la produzione alimentare e per preservare le tradizioni e il paesaggio, elementi fondamentali del patrimonio culturale italiano.
Si auspica da sempre una soluzione intermedia, con previsione dell’installazione di impianti fotovoltaici a terra ma sopraelevati (agrovoltaico), in modo da consentire l’uso simultaneo del terreno sia per la produzione di energia che per le coltivazioni e il pascolo.
La priorità dovrebbe essere data comunque all’installazione di impianti in siti dismessi o non utilizzabili per altri scopi, riducendo l’impatto ambientale e rivalutando aree altrimenti destinate all’abbandono.
Si proceda anche alle installazioni sui tetti delle abitazioni e delle strutture industriali, nonché all’adozione di micro sistemi eolici con basso impatto paesaggistico, per fornire energia pulita senza sottrarre terreni preziosi all’agricoltura.
Non si dimentichi che anche le tecnologie green comportano costi ambientali, come lo smaltimento dei pannelli e delle pale eoliche, i basamenti in cemento armato e i costi di produzione. Questi aspetti devono essere gestiti in modo sostenibile per garantire un reale beneficio ambientale.
Pertanto, Meritocrazia chiede di cogliere l’occasione per assicurare maggiori chiarezza e completezza nella regolazione della materia.
Stop war.