PER LA MIGLIOR COESIONE SOCIALE SI PUNTI SUI GIOVANI

PER LA MIGLIOR COESIONE SOCIALE SI PUNTI SUI GIOVANI

È ‘coesione sociale’ quell’insieme di comportamenti, di legami di affinità e solidarietà tra individui o comunità, volti ad attenuare le disparità legate a situazioni sociali ed economiche. Alla base, l’idea avallata in sociologia secondo la quale la società sia retta da ‘fatti morali’, ovverosia un insieme di credenze condivise che portano alla formazione di una ‘coscienza collettiva’. La ‘coscienza collettiva’ esercita una forza coercitiva sul singolo, il quale, a sua volta, riconoscerà per vero un sistema di moralità comune (integrità sociale).

Osservando la realtà marchigiana, emerge che le massime forme di aggregazione sociale si sviluppano condividendo le esperienze religiose e lavorative. Per il resto, invece, le Marche si contraddistinguono per l’esistenza di tante piccole realtà territoriali, molto diverse tra loro. Le più grandi città, eccezion fatta per alcuni casi, sorgono tutte nei pressi della costiera adriatica, ove appunto si concentra il miglior livello di benessere economico, a discapito dell’entroterra.

Questa frammentazione è causa di debolezza, perché mina quel sentimento di appartenenza che dà forza ad altri contesti territoriali. Ne va della coesione sociale e della vocazione inclusiva.
Di riflesso, cala l’attenzione per le fragilità.

Proprio in tale direzione, è stata avviata, a inizio d’anno, l’iniziativa ‘Coesione sociale Marche’. Il progetto ha lo scopo di valorizzare le peculiarità territoriali per farne motivo di aggregazione, puntando sulla risorsa migliore: la partecipazione dei giovani.
Sperata è una duplice utilità: sollecitare le sensibilità dei Giovani rispetto alle istanze di inclusione delle categorie più fragili nel contesto sociale, e favorire un lavoro di squadra trasversale tra le diverse realtà locali.

Serve però anche tanto altro.

Soluzioni significative possono essere colte nella proposta di PNRR sottoposta da Meritocrazia Italia all’attenzione delle Istituzioni governative elaborando.
In particolare, rispetto allo stato del territorio, sarebbe di grande utilità un piano di recupero delle strutture dismesse, da destinare ad attività culturali, ricreative, sportive, dell’istruzione e lavorative, specie a beneficio delle DisAbilità.
Il coinvolgimento giovanile resta tassello fondamentale, anche per fronteggiare il fenomeno dilagante dei NEET, dal quale non è salvo il territorio delle Marche. Parimenti, essenziale sarebbe favorire la relazione e il dialogo con gli anziani, memoria storica e fonte inesauribile di esperienza.



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