Per la semplificazione normativa, MI propone sistemi di valorizzazione dell’intelligenza artificiale
Tra le possibili utilità ricavabili da un uso responsabile e ragionevole dell’intelligenza artificiale, vi è anche quella di un riordino normativo.
Secondo le stime, il numero degli atti normativi in vigore è di ben 110.839 (107.556 di livello nazionale e 3.283 di livello regionale). Se poi si considerano anche decreti legge, decreti del Presidente della Repubblica e altri atti di regolazione regiona-li, il numero sale a circa 203.000. Numeri neppure lontanamente paragonabili alla media europea.
L’incontrollata proliferazione di leggi crea problemi maggiori rispetto a quelli che la normativa stessa si propone di risolvere, e, allo stato, non è semplice orientarsi nel ginepraio dei provvedimenti in vigore, in tantissime materie. La stessa complessità normativa si presta a essere strumentalizzata al fine di aggirare sanzioni e norme inderogabili.
Meritocrazia Italia propone di implementare un sistema di Intelligenza Artificiale capace di analizzare tutte le norme vigenti, mettendo in evidenza sovrapposizioni e duplicazioni, al fine di consentire al legislatore un’analisi completa, finalizzata al riordino e all’eventuale abrogazione di norme ridondanti o non più attuali.
Sistemi come Watson di Ibm o Google AI potrebbero essere istruiti per identificare all’interno di testi scritti termini o con-cetti identici o semanticamente associabili.
Potrebbero anche essere adottati per la verifica preventiva di nuove proposte di legge: prima che la nuova proposta venga presentata in Parlamento, il software la dovrebbe confrontare con le norme vigenti, per aiutare a comprendere se, nelle maglie dell’esistente, esiste già una copertura normativa e se possa essere sufficiente, ad esempio, limitarsi a emendare altra norma.
La semplificazione normativa è un passaggio fondamentale a presidio del rispetto della legalità e dell’effettività dei diritti dei cittadini.