PNRR: RISCHI DI ILLEGALITÀ
La faccia oscura della medaglia
In sede di composizione del PNRR, è stata fortemente avvertita l’esigenza di garantire il rispetto dei canoni di legalità attraverso la programmazione di interventi atti a prevenire e reprimere abusi e interferenze della criminalità organizzata, interessata all’immissione di un’enorme liquidità nel sistema, pur sempre senza perdere di vista l’obiettivo di non appesantire e/o rallentare la macchina amministrativa (pena la perdita del beneficio).
Le preoccupazioni alla base della manovra risultano tutt’altro che ingiustificate: nel panorama internazionale già si sono palesate le prime problematiche collegate all’erogazione dei fondi post-covid.
Negli Stati Uniti, ad esempio, a seguito dell’approvazione del piano di ripresa economica CARES Act (Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security Act), proiettato all’assistenza economica di lavoratori, famiglie e imprese per complessivi 2.200 miliardi di dollari, secondo il Dipartimento di Giustizia sarebbero già stati commessi numerosissimi casi di reato collegati all’erogazione delle risorse a individui e imprese, per un valore di oltre mezzo miliardo di dollari.
Lo stesso è a dirsi per il Regno Unito, dove è stato avviato il programma dei Coronavirus Bounce Back Loans, prestiti garantiti dallo Stato, per i quali sono stati stanziati 35 miliardi di sterline.
Anche qui, a distanza di pochi mesi dall’erogazione, è stata segnalata la mancanza di trasparenza e manifesta è la preoccupazione da parte degli esperti per l’uso di sistemi fraudolenti volti a incassare fondi non dovuti soprattutto da parte dell’imprenditoria, in parte anche minacciata dalla criminalità organizzata.
In Italia, si attendono ancora i fondi previsti dal PNRR, 191,5 miliardi di euro circa, che saranno utilizzati, si sa, per la transizione ecologica e la digitalizzazione del Paese, con investimenti volti a supporto di imprese e amministrazioni pubbliche.
Eppure, già solo con la disponibilità dei fondi statali per l’emergenza, sono stati scoperti numerosi abusi e truffe, finanziamenti illeciti e bancarotte fraudolente per un valore di circa 40 milioni di euro.
Il Paese non è estraneo, insomma, ai timori che già hanno interessato Stati uniti e Gran Bretagna.
In merito, anche l’ANAC richiede monitoraggi attenti e scrupolosi.
Si rende necessario un sistema amministrativo idoneo alla realizzazione del PNRR, che deve avere non solo lo scopo di erogare fondi necessari alla ripartenza, ma anche il fine di ridurre le distanze, pianificare e riequilibrare differenze tra Stato centrale e periferie, aree agricole ed industriali, Nord e Sud.
Per raggiungere l’obiettivo, occorre una pianificazione scrupolosa, con il coordinamento di tutte le forze in campo, amministrative, giudiziarie e imprenditoriali, per contrastare efficacemente gli abusi legati agli investimenti pubblici e colmare il vuoto lasciato in materia dalla mancata predisposizione nel Recovery Fund di apposite strategie che si muovano in questa direzione.
Al netto di quanto sopra, è evidente che un vero cambiamento che consenta di respirare aria di ‘legalità’ passa sempre, è ovvio, attraverso una Rivoluzione culturale, atta a diffondere nella società legalità, lealtà, valore del merito, e trasparenza, per premiare l’efficienza e riportare fiducia nelle Istituzioni e benessere a tutta la collettività.