Polemica sul lavoro nei giorni festivi: MI chiede di riflettere sulle esigenze di flessibilità
Ciclicamente si riaccendono le polemiche sull’accettabilità del lavoro nei giorni festivi.
Nell’occhio del ciclone, ora, l’intenzione di Poste italiane di effettuare consegne anche nei giorni di sabato, domenica e festivi. Si aggiungono le solite proteste per le attività di supermercati e centri commerciali, che proprio in quei giorni fanno i maggiori incassi. Lavoro senza pause anche nei settori della finanza e delle grosse multinazionali.
Il problema, alla fine, non è nell’alternativa tra settimana lunga o settimana corta.
Il vero problema è adottare modelli organizzativi rispettosi della dignità dei lavoratori e proiettati al loro benessere, in contemperamento con le esigenze datoriali.
Non v’è nulla di scandaloso nell’allungamento della settimana lavorativa se, con una politica sul lavoro improntata alla flessibilità, vi sia un accordo tra lavoratori e datori di lavoro in grado di garantire da una parte i giusti spazi per la realizzazione della propria vita privata, puntando a uno sviluppo sostenibile e non solo improntato al profitto, e dall’altra a non pregiudicare il buon andamento delle attività.
Mettere, dunque, il lavoratore, quale persona, al centro di ogni scelta significa valorizzarla e programmare il lavoro in base alle esigenze comuni: il processo di cambiamento finalizzato a lavorare per obiettivi dovrebbe, in tal senso, essere così puntuale da arrivare a soddisfare le propensioni ed i tempi del singolo.
Meritocrazia Italia ritiene indispensabile armonizzare il sistema lavorativo con un approccio costi-benefici basato non sul mero dato economico, ma anche sugli obiettivi di elevata qualità della vita. Maggior benessere porta sempre migliori risultati. Non seconda la sostenibilità ambientale delle singole scelte organizzative, con considerazione per ricadute in termini di inquinamento e consumi energetici.
Per tali ragioni, Meritocrazia insiste sulla necessità di
– porre al centro di ogni decisione aziendale la qualità della vita dei lavoratori inserendo tale fattore nelle fasi di scelta e contrattazione;
– adottare politiche flessibili basate non più sul mero apporto orario ma su indici di efficienza ed efficacia;
– valutare l’impatto ambientale di ogni scelta con un approccio multidisciplinare a garanzia di una maggiore sostenibilità ambientale;
– adottare politiche premiali al raggiungimento degli obiettivi.
Stop war.