Politiche in favore delle persone anziane
Uno sguardo al futuro prossimo
È pubblicata la l. n. 33 del 23 marzo 2023 contenente le «Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane».
Il provvedimento, in attuazione delle previsioni di cui alla Missione 5, componente 2, riforma 2, del PNRR, mira a semplificare le attuali politiche a favore di anziani e anziani non autosufficienti e a promuovere un’assistenza personalizzata, con interventi idonei a soddisfare i bisogni sociali, sanitari e sociosanitari, con particolare riguardo a quelli connessi alla condizione di non autosufficienza.
In particolare, la legge contiene tre deleghe al Governo, riguardanti: l’invecchiamento attivo, la promozione dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità, e l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti.
Per garantire alle persone anziane il diritto alla continuità di vita presso il proprio domicilio, sono previsti la revisione e il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la formazione del personale addetto all’assistenza, una prestazione universale graduata, che andrà progressivamente a sostituire l’indennità di accompagnamento, a favore degli anziani non autosufficienti i quali, potranno scegliere se riceverla in denaro o in servizi alla persona.
Sono definiti i livelli delle prestazioni sociali, degli interventi, dei servizi e di tutte le attività e prestazioni integrate, che saranno assicurate su tutto il territorio nazionale (LEPS), gli ambiti territoriali sociali ATS che dovranno garantire lo svolgimento omogeneo sul territorio di propria competenza di tutte le funzioni di programmazione, gestione, erogazione e monitoraggio degli interventi nell’ambito dei servizi sociali alle famiglie e alle persone, i punti unici di accesso definiti PUA, i progetti individualizzati di assistenza integrata PAI, i livelli essenziali di assistenza LEA ed i caregivers familiari.
Punto nodale l’obiettivo di tutela della dignità, delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, con precisa indicazione di principi e criteri direttivi generali per il perseguimento di:
– promozione del valore umano, sociale, culturale ed economico di ogni fase della vita delle persone;
– promozione e valorizzazione delle attività di partecipazione e di solidarietà svolte dalle persone anziane nelle attività culturali, nell’associazionismo e nelle famiglie, per la promozione della solidarietà e della coesione tra le generazioni;
– promozione di ogni intervento idoneo a contrastare i fenomeni della solitudine sociale e della deprivazione relazionale delle persone anziane;
– riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio;
– riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice;
– promozione dell’attività fisica sportiva nella popolazione anziana, mediante azioni adeguate a garantire un invecchiamento sano; promozione del miglioramento delle condizioni materiali e di benessere psico-sociale delle famiglie degli anziani fragili o non autosufficienti e di tutti coloro i quali sono impegnati nella loro cura.
Novità è anche l’istituzione del CIPA, Comitato Interministeriale per le Politiche in favore della popolazione Anziana, con il compito di adottare, con cadenza triennale e aggiornamento annuale, il ‘Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana’ e il ‘Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana’, e promuovere l’armonizzazione dei LEPS rivolti alle persone anziane non autosufficienti con i LEA.
Entro il prossimo 31 gennaio 2024, il Governo dovrà adottare i provvedimenti necessari per promuovere l’inclusione sociale, l’autonomia, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità.
Diverse sono le iniziative previste che spaziano dal coinvolgimento di scuole, Università e centri residenziali, all’utilizzo della robotica e della telemedicina, dalla riqualificazione e degli spazi urbani, al riuso del patrimonio costruito, alla progettazione di nuove forme di coabitazione solidale domiciliare per anziani (senior co-housing), alla coabitazione intergenerazionale (co-housing intergenerazionale), da realizzare in ambito di gruppi famiglia, gruppi appartamento e condomini solidali, alle azioni di alfabetizzazione informatica.
Il Governo, nel rispetto dei principi dettati dall’Organizzazione mondiale della Sanità e in coerenza con le indicazioni dell’Unione europea, dovrà adottare una definizione di popolazione anziana non autosufficiente che tenga conto dell’età anagrafica, delle condizioni di fragilità, dell’eventuale condizione di disabilità pregressa. Inoltre, allo scopo di programmare, valutare e monitorare a livello centrale gli interventi rivolti alle persone anziane non autosufficienti, si dovrà creare il Sistema Nazionale per la popolazione Anziani non Autosufficiente, SNAA.
Tale sistema opererà a livello centrale, come modalità organizzativa permanente per il governo unitario, in piena collaborazione e coordinamento tra Stato, regioni e comuni nel rispetto delle rispettive competenze.
Allo scopo di promuovere il potenziamento delle prestazioni assistenziali in favore delle persone anziane non autosufficienti, sarà introdotta, in via sperimentale progressiva, una prestazione universale graduata secondo il fabbisogno assistenziale del soggetto non autosufficiente erogabile, a scelta del soggetto beneficiario, sotto forma di indennità economica di servizi alla persona.
L’indennità sarà erogata alle persone anziane che optano espressamente per essa, pertanto, come già accade per l’indennità di accompagnamento si tratterà di una prestazione a domanda individuale.
A scelta del beneficiario, la prestazione universale può essere fruita come indennità economica o servizi alla persona, di valore non inferiore alle indennità ed alle ulteriori prestazioni.
Definite anche le modalità di formazione del personale addetto all’assistenza delle persone anziane, da realizzare mediante percorsi formativi idonei allo svolgimento delle attività professionali, la definizione degli standard formativi, l’identificazione dei fabbisogni formativi e professionali regionali, la promozione di interventi diretti alla certificazione delle competenze professionali acquisite nel corso dell’esperienza maturata.
Nell’ambito della programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria a livello nazionale, regionale e locale, è previsto il coinvolgimento delle rappresentanze dei caregiver familiari.