Proteste cancellieri esperti: MI chiede che si investa su competenza e professionalità
Nelle ultime settimane il comparto giustizia è stato scosso dalle agitazioni dei cancellieri esperti, che lamentano l’insostenibilità di alcuni provvedimenti che li vorrebbero relegare in un inquadramento contrattuale inferiore, frustrandone le legittime aspettative di carriera e livellando verso il basso professionalità elevate (e ciò lo rivelano i requisiti di accesso al ruolo e le modalità di svolgimento delle prove concorsuali), con trattamenti economici e di progressione che dovrebbero essere propri di inquadramenti inferiori rispetto al mansionario richiesto.
In sintesi, i cancellieri esperti, tra i quali si annoverano avvocati di lunga carriera o funzionari della giustizia con anzianità e dunque esperienza ultraventennale, oggi lamentano di essere parificati a figure appartenenti all’area inferiore (in particolare la II in luogo della III). Coloro che affiancano il magistrato in udienza e hanno competenze, professionalità e responsabilità tali da poterlo fare di fatto vengono retribuiti come figure decisamente meno specializzate, mentre la collocazione naturale sarebbe l’area dei funzionari.
Al centro delle polemiche la nuova contrattazione collettiva e integrativa che ha deluso le aspettative di coloro che aspiravano al riconoscimento di un ruolo centrale in un settore strategico come quello della giustizia.
Purtroppo quanto denunciato da cancellieri esperti e direttori rievoca ciò a cui si sta assistendo anche nel settore sanitario (che vede la messa in atto di uno shifting di competenze per cui l’infermiere può svolgere mansioni proprie del Medico e la neo introdotta figura del super OSS quella dell’infermiere), nel quale la carenza di organico è cronica così come l’esodo dei professionisti verso altri paesi.
Ciò che allarma è, insomma, la sistematicità di tali decisioni, che fa temere un fenomeno che è in fase di radicamento e prevedibilmente in fase di espansione. Si tratta delle solite iniziative assunte al dichiarato scopo di ridurre la spesa senza ulteriori oneri per i cittadini.
Meritocrazia Italia resta convinta che una gestione virtuosa della cosa pubblica debba necessariamente portare a un’invesione di tendenza. Si investa sulla competenza e sulla professionalità, soprattutto nei settori strategici quale è certamente quello della giustizia.
Una giustizia che funziona è il postulato primo di un vero Stato di Diritto.
Stop war.