Protocollo d’Azione Italia-Germania. MI: per una vera credibilità internazionale, nuove politiche fiscali e commerciali

Protocollo d’Azione Italia-Germania. MI: per una vera credibilità internazionale, nuove politiche fiscali e commerciali

Non si verificava dal 2016 un tavolo interministeriale tra Italia e Germania tanto rilevante sul piano strategico.
Il Piano d’Azione condiviso in questi giorni riguarda, con prioritaria attenzione, i temi delle infrastrutture e dell’energia. Non un vero trattato, ma linee guida d’agire condiviso. Comunque un passo avanti importante.

L’Italia ha partecipato al dialogo forte dei riconoscimenti positivi ottenuti dalla Commissione europea riguardo alla recente manovra economica e del riconoscimento tedesco di una gestione improntata alla cautela senza trascurare la crescita.
Dall’altra parte, la Germania, che è attualmente in recessione nonostante sia la maggiore industria manifatturiera d’Europa, ha scelto di migliorare il confronto e lo scambio con l’Italia rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Il legame è più forte nel settore dell’industria automobilistica, con i sub-fornitori italiani che contribuiscono a fornire circa l’80% dei componenti.

Il tema dell’energia, un fattore determinante per l’inflazione in Europa, assume grande rilevanza per la Germania nel contesto delle infrastrutture.
La Germania riconosce di fatto all’Italia il ruolo di hub naturale per gli approvvigionamenti di gas e, in prospettiva, di idrogeno verde. In particolare, i nuovi gasdotti per l’idrogeno, come il South Central Hydrogen Corridor che collegherà l’Africa settentrionale, l’Italia, l’Austria e la Germania, rappresentano una prospettiva estremamente interessante.

La nostra centralità geografica, in un periodo di conflitti bellici costituisce un punto di forza.
Per sfruttare questo vantaggio, però, occorre mettersi nelle condizioni di acquisire ancora maggiori credibilità e forza negoziale negli accordi con gli altri Paesi. Purtroppo oggi il peso del nostro debito zavorra molto. 100 miliardi di interessi annuali a cui si aggiungono i 110 miliardi di euro annui, in gran parte sottratti al fisco e di cui recuperiamo solo il 13% in media.

Meritocrazia Italia esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal Governo per la costruzione di relazioni internazionali più stabili, fondamentali per ristabilire nuovi equilibri e riaffermare la credibilità del Paese in Europa. A un tempo, però, e proprio a questo fine, reputa indifferibile comporre una nuova politica fiscale e commerciale, con attenzione per tutti i settori di mercato, con sviluppo sostenibile e ottimale delle risorse.

Stop war.



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