REQUISIRE STRUTTURE ALBERGHIERE PER LA DEGENZA COVID-19 – COMUNICATO 02.11.20
Il governo si prepara ad emanare un nuovo Dpcm per provare ad invertire la curva dei contagi da Covid-19. La nuova stretta su scala nazionale dovrebbe essere messa in cantiere lunedì sera.
La situazione emergenziale oramai appartiene a due livelli:
a) Sanitario
b) Sociale
Se gli esperti danno tempo al virus fino alla prossima primavera, quando tra il caldo e le nuove cure potrebbe iniziare una fase meno pericolosa, la crisi sociale, così come si sta concretizzando, non potrebbe che protrarsi almeno per i prossimi 10 anni.
Il tessuto sociale italiano è fragile ed indebolito nei risparmi.
Che fine faranno tutti questi sussidi e come incideranno sul debito pubblico?
Come si spiegherà agli italiani che gli altri malati sono meno importanti di quelli COVID?
Il dato su cui Meritocrazia insiste è quello di cercare di risolvere entrambe le problematiche senza rincorrere le urgenze ma programmando tutto per tempo.
C’è chi sostiene che “è bello parlare seduti su di una sedie che non scotta”.
Proprio per questo, con il presente comunicato, Meritocrazia Italia vuole richiamare quanto suggerito anche un mese e mezzo fa, ovvero:
1) blocco della didattica in presenza in scuole superiori ed università;
2) potenziamento dei trasporti pubblici utilizzando il servizio privato e con controllo degli accessi;
3) creazione di una confort zone per le degenze ospedaliere non importanti, utilizzando i presidi medici di famiglia ed il personale para sanitario;
4) organizzazione delle presenze nei locali commerciali, con estensione degli orari di ingresso e degli spazi e maggior controllo dei luoghi di ritrovo all’aperto;
5) messa a disposizione delle classi sociali più deboli dei tamponi gratuiti anche in laboratori privati.
Potremmo continuare, ma se avessimo seguito queste indicazioni, così come quelle di altre organizzazioni associative ed istituzionali, forse avremmo potuto gestire con maggior tranquillità la nuova fase di espansione del virus.
Una cosa appare certa, anche se vi fosse oggi un lockdown totale, la curva della espansione del virus non si placherebbe, così come avvenne nella prima ondata, nella quale la Protezione civile, l’istituto Superiore della Sanità ed il Ministro della salute furono costretti a rinviare di settimana in settimana il raggiungimento del famoso “picco” di crescita del Covid-19.
Una fase del genere dovrebbe essere gestita con maggiore calma e rigore circoscritto, ma non toccando gli interessi economici precari degli italiani.
Non si può neanche giocare una partita tra classi sociali né tra pubblici dipendenti e liberi professionisti, se ciò avvenisse sarebbe molto più devastante del coronavirus.
Ebbene Meritocrazia Italia, all’esito dell’ampio confronto con gli operatori del campo dell’emergenza sanitaria, suggerisce di iniziare con la messa a disposizione di ogni Ospedale di due o tre strutture alberghiere per consentire la prosecuzione delle degenze COVID non positivizzate.
Appare questa l’urgenza principale, visto che la curva tenderà a crescere di molto ed è utile liberare posti di pazienti che sono in attesa del tampone negativo ma che di fatto non hanno più sintomi significativi.
Oltre a ciò sarebbe utile:
– riaprire le strutture ospedaliere completamente o parzialmente chiuse, stipulando altresì convenzioni con il settore privato per un supporto necessario almeno in fase di pronto soccorso e di screening, ovvero di ricovero di persone affette da Covid -19, così da evitare la congestione dei nosocomi;
– adottare un protocollo unico OBBLIGATORIO su base nazionale per la gestione strategica dei pazienti Covid, stabilendo i parametri clinici sulla base dei quali disporre i ricoveri, le terapie per la gestione domiciliare e l’uso dei tamponi rapidi a domicilio da parte della guardia medica;
– evitare la chiusura di attività di ogni ordine e genere, consentendone, al contrario, l’estensione dell’orario di apertura, subordinata al rispetto dei protocolli di sicurezza, compresi obbligo di prenotazione per fasce orarie e limitazioni di capienza;
– potenziare l’utilizzo dello smart-working per tutte le attività che non necessitano di svolgimento in presenza, con eventuale sistema di rotazione del personale ovvero consentendone lo svolgimento in presenza ma solo su appuntamento con prenotazione, allungamento degli orari di apertura degli uffici e disponibilità di collegamenti via web;
– implementare l’utilizzo di efficaci test rapidi di natura salivare e con possibilità di celere riscontro degli esiti, con diffusione massiva degli stessi presso tutti i presidi sanitari, le strutture scolastiche e le attività di necessaria frequentazione, garantendone l’accesso gratuito per le fasce più deboli;
Meritocrazia Italia invoca, dunque, responsabilità di scelta da parte di tutti, a livello centrale e locale, auspicando che si eviti, in questa delicata fase, il solito scontro politico sul metodo e sul riparto di responsabilità delle adottande decisioni, piuttosto che sull’effettivo contenuto delle misure restrittive da adottare.