SANITÀ E INQUINAMENTO AMBIENTALE

SANITÀ E INQUINAMENTO AMBIENTALE

Il problema degli sversamenti nocivi

Il mondo della sanità e della ricerca in ambito medico conoscono bene l’importanza dell’ambiente.

Il considerevole aumento della speranza di vita negli ultimi secoli è stato fortemente influenzato dal migliore accesso all’acqua potabile, dalla maggiore salubrità di abitazioni e luoghi di lavoro, dal consumo regolare di cibo e dalla varietà della dieta per la quale parte del modo occidentale opta.
Non è un caso che, nei territori in cui acqua potabile e cibo scarseggiano, si riscontri una proporzionale riduzione della speranza di vita alla nascita.

Tuttavia, nonostante tale chiara consapevolezza, il mondo della ricerca, soprattutto in ambito farmaceutico, è responsabile di continui gravi episodi di inquinamento ambientale, che hanno conseguenze disastrose già oggi e che si preannunciano peggiori nel medio e lungo periodo.

In particolare, nel distretto di Hyderabad in India, viene prodotta gran parte dei farmaci (generici e brand) che vengono messi in commercio dalle più grandi case farmaceutiche europee e americane. Purtroppo, la regolamentazione dei controlli ambientali è rimessa alle iniziative di ciascuno Stato e in India questi sono praticamente inesistenti.
Accade quindi che tali laboratori contaminino l’ambiente circostante con scarti di lavorazione che contengono sostanze altamente nocive e principi attivi dei principali antibiotici e antifungini. Praticamente, in tutti i campioni di acqua prelevati nella zona di Hyderabad sono stati riscontrati batteri e funghi potenzialmente mortali e livelli di concentrazione di sostanze chimiche in concentrazione centinaia di migliaia di volte superiori ai livelli di guardia.
La presenza di queste sostanze causa già oggi la morte di molti indiani.
In più, tali comportamenti non costituiscono solo un grave pericolo per l’ambiente presente nelle immediate vicinanze degli sversamenti ma, stimolando mutazioni batteriche in grado di resistere a tutte le attuali terapie antibiotiche, mettono in pericolo la vita di milioni di persone in tutto il mondo.

Preso atto del problema, risulta necessario:
– incentivare la ricerca farmaceutica e la produzione di farmaci sul territorio italiano, garantendo vantaggi fiscali alle aziende e maggiori controlli al fine di ridurre l’impatto ambientale di tale filiera produttiva
– promuovere un uso responsabile e un corretto smaltimento dei farmaci da parte dei cittadini;
– promuovere accordi internazionali per uniformare le procedure di produzione dei farmaci e il trattamento dei relativi rifiuti (che coinvolgano anche l’India);
– introdurre sanzioni che rendano meno profittevole acquistare farmaci da laboratori che presentano un impatto ambientale devastante come quelli descritti.



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