Screening pediatrico diabete tipo 1 e celiachia: ora serve impegno nel reperimento delle risorse, senza aggravio di spese per i cittadini
Con la l. 15 settembre 2023, n. 130 (“Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica”), l’Italia è il primo Paese al mondo ad aver istituito un programma di screening per il diabete di tipo 1 e per la celiachia, volto a identificare, nella popolazione pediatrica sana, le persone a rischio di sviluppare una o entrambe queste malattie, in modo da poter offrire loro un trattamento precoce.
Così l’Istituto Superiore di Sanità presenta il progetto “D1Ce Screen” (https://www.iss.it/d1ce-il-progetto).
In Italia, ogni anno, circa 2.000 bambini in età inferiore a 21 anni scopre di avere il diabete tipo 1.
In oltre il 40% di questi, il diabete si presenta con chetoacidosi, una complicanza acuta grave, spesso dovuta a ritardo della diagnosi. La chetoacidosi espone al rischio di morte: ogni anno si registra in media un decesso per questo motivo. Non solo, anche un solo episodio di chetoacidosi moderata o severa si associa a danni cognitivi permanenti, controllo metabolico peggiore fino a 15 anni dall’esordio del diabete, costi sanitari elevati e impatto devastante per il bambino e i familiari. Sono proprio i più piccoli a essere maggiormente esposti a questa complicanza.
Per quanto concerne la celiachia, è sotto gli occhi di tutti l’aumento significativo dei casi di allergia o intolleranza al glutine che producono sintomi subdoli, che si manifestano a volte in modo più evidente, altre volte con pesantezza, stanchezza e apatia che condizionano la vita dei ragazzi in età scolare, come dei più grandi.
Anche in questo caso, individuare precocemente allergie o intolleranze al glutine è importante per affrontare tempestivamente la problematica e evitare episodi gravi
Meritocrazia Italia plaude quindi all’iniziativa del Parlamento, che ha votato all’unanimità tale norma, superando le logiche di partito, nell’interesse di tutti i cittadini e a protezione della salute delle future generazioni.
Restano, però, le preoccupazioni degli “addetti ai lavori” in merito alla insufficienza dei fondi stanziati per tale progetto. Infatti, secondo studi del ISS e della SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), i costi dello screening per le due fasce di età previste (2 e 6 anni) – costituiti da provette o cartoncini per raccogliere il campione di sangue da analizzare, trasporto dei campioni ed analisi dei medesimi, ecc. – si preannunciano di gran lunga superiori ai fondi ad oggi stanziati dalla legge.
Meritocrazia auspica che le Istituzioni s’impegnino a trovare le risorse necessarie a garantire che lo screening possa essere offerto a tutti i cittadini italiani attraverso un pieno coinvolgimento delle regioni nel progetto e senza aggravio di spese per la popolazione.
Stop war.