SCUOLA E AMBIENTE
Due profili di interesse
La Scuola italiana – e in particolare la Scuola secondaria di secondo grado – dedica attenzione al tema ambientale con la previsione di particolari indirizzi di studio.
Si pensi all’antica agrimensura, oggi ‘agrario’ (la cui articolazione ‘viticultura ed enologia’ rappresenta un unicumnazionale storico per la sua durata di sei anni), e agli indirizzi più contemporanei di gestione dell’ambiente e del territorio, produzione e trasformazione e biotecnologie ambientali, nell’ambito della offerta tecnica.
Si pensi pure ai numerosi indirizzi professionali nel settore agricoltura e sviluppo rurale.
All’interno di questo panorama sono attivi insegnamenti dal grande contenuto tecnico e scientifico quali ecologia, agronomia territoriale ed ecosistemi forestali, economia agraria e dello sviluppo territoriale, tecnologie di controllo ambientale, fisica ambientale, biotecnologie agrarie, gestione dell’ambiente e del territorio.
Eppure le iniziative potrebbero essere anche tante altre, perché il comparto si offre a modelli di studio e analisi diversificate.
In questo senso, è fondamentale promuovere:
– la valorizzazione e il potenziamento dei corsi di studi relativi a materie ambientali, anche tenute presenti le grandissime potenzialità di sviluppo economico e sociale in un territorio dall’enorme biodiversità, ricco di bellezze paesaggistiche e generatore di eccellenze eno-gastronomiche;
– la diffusione di insegnamenti strutturati di cultura ambientale anche in indirizzi non prettamente tecnico-ambientali, con maggiore valorizzazione scolastica di profili scientifico-culturali dell’area ambientale.
Oltre al contenuto didattico e alla offerta formativa, però, la Scuola esprime un valore ambientale anche fisico-materiale.
Attualmente il rilancio di un piano di edilizia scolastica può rappresentare una grande svolta anche ambientale per la scuola italiana (e per le città italiane), aggiungendo alle necessità strutturali e igieniche anche quelle ambientali e urbane. Queste opportunità non sono date esclusivamente dal patrimonio edilizio sensu strictu, ma anche dal vasto patrimonio ambientale, in alcuni casi anche di grande pregio (aziende agricole, erbari, orti botanici, ecc.).
In un’ottica di sempre maggiore cultura e sostenibilità ambientale, occorrono:
– una migliore valorizzazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, evitando ulteriore consumo di suolo, anche grazie alla conversione energetica degli edifici, stimolando e supportando una maggiore integrazione urbanistica scuola-territorio e promuovendo i valori architettonici, storici, ambientali e culturali di cui le Scuole sono portatrici;
– la valorizzazione e la manutenzione non solo del patrimonio ambientale di grande valore ed estensione (a cominciare dalle aziende agricole e gli orti botanici), ma anche delle semplici aeree verdi scolastiche, come elemento formativo\educativo per gli alunni ed elemento di contesto urbano per il tessuto cittadino in cui sono inserite, anche con l’introduzione e valorizzazione di specifiche figure di personale ATA (addetti di aziende agricole);
– un’estensione capillare di progetti ambientali, tesi alla valorizzazione del patrimonio ambientale scolastico ed all’arricchimento dell’offerta formativa, quali gli orti didattici e giardini sensoriali.