SERVE VERITA’ – 17 maggio 2020

SERVE VERITA’ – 17 maggio 2020

Si torna a parlare di Mes, fra le rassicurazioni di alcuni e informazioni in continua contraddizione.
Chi decide sembra voler approfittare del disorientamento dei cittadini, ai quali è negata trasparenza.
Lobby mosse da interessi propri fanno scomparire l’individuo dietro la freddezza del calcolo matematico. Ed esigenze del mercato hanno la meglio sui bisogni esistenziali, anche di tutela della salute.
Il popolo subisce scelte altrui senza che sia concessa quella comunicazione che rende possibile sviluppare una sana capacità critica. Con pregiudizio anche per la pienezza della libertà di partecipazione.
Non è mai stata fatta chiarezza sulle concrete utilità del Mes. Non è mai stata fatta chiarezza sulle ragioni che impediscono alla BCE di stampare nuova moneta a beneficio degli Stati in difficoltà. Non è mai stata fatta chiarezza sul fondamento della necessità di istituire un nuovo soggetto di diritto privato, né è mai stata fatta chiarezza sulle sue modalità di azione.
L’organizzazione raccoglie fondi volti a sostenere gli Stati membri che hanno adottato l’Euro come moneta unica e agisce su tre fasi distinte: la rappresentazione dello stato di difficoltà da parte del Presidente del Consiglio dei Governatori del Fondo, la richiesta di assistenza, la valutazione dello stato di salute del Paese richiedente da parte della Commissione UE. L’organo plenario del Mes decide entro sette giorni.
Il meccanismo è gestito da un Consiglio di Governatori composto da tutti i Ministri delle Finanze della zona Euro e da un Consiglio di Amministrazione nominato dai Governatori.
Fanno parte del Mes un Direttore generale con diritto di voto, un membro non politico nominato da Consiglio del Mes, parimenti con diritto di voto. Ne fanno parte anche il Commissario europeo agli Affari economici monetari e il Presidente BCE, osservatori privi di diritto di voto.
La riforma proposta, poi rinviata nella discussione, prevedeva, quali condizioni d’accesso al fondo, che non fosse stata avviata procedura di infrazione a carico dello Stato richiedente, che il deficit fosse inferiore al 3% da almeno due anni e il rapporto debito-pil fosse al di sotto del 60% negli ultimi due anni.
L’Italia è tra i Paesi che maggiormente hanno creduto nel Mes, con una quota di partecipazione del 17,79%, inferiore soltanto a quella di Francia e Germania. Quarta la Spagna, con una quota dell’11,82%.
La partecipazione al Mes consente l’accesso a una procedura di salvataggio che consente una remunerazione a tasso di interesse differenziato e con vincolo di scopo. Si pensi che l’attivazione della procedura a favore della Grecia ha consentito il superamento della crisi in Francia e Spagna. Non a caso, il Ministro greco delle Finanze ha paragonato lo strumento a un “Minotauro globale”, capace di fagocitare le ricchezze di un Paese.
È risibile l’idea di un Mes senza condizioni. Non è credibile che un soggetto di diritto privato possa finanziare uno Stato membro senza condizioni.
I cittadini hanno bisogno di verità. Ogni scelta deve essere retta da consapevolezza.
Ci si può voltare dall’altra parte e accettare passivamente determinazioni altrui. Oppure ci si può rendere artefici delle proprie sorti e pretendere verità.



<p style="color:#fff; font-weight:normal; line-height:12px; margin-bottom:10px;">Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.</p> Leggi la nostra cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi