Sì a nuove strette contro il tabagismo, ma il benessere non passi soltanto dall’imposizione di obblighi e divieti
A 20 anni dalla introduzione della legge Sirchia, che vietava il fumo in tutti i locali pubblici, si torna a parlare di contrasto al tabagismo.
All’epoca, la legge Sirchia portò una vera e propria rivoluzione nella vita di tutti. Le utilità dell’intervento normativo sono oggi all’evidenza. Innegabili i benefici sia per la salute dei non fumatori, che hanno ridotto le esposizioni al fumo passivo, sia dei fumatori, per la drastica riduzione del consumo di sigarette, sigari e pipe.
Il Ministero della Salute annuncia l’intenzione di rendersi attivo per il conseguimento dell’obiettivo del Piano Europeo contro il Cancro 2021 di creare una generazione libera dal tabacco entro il 2040.
La battaglia merita di essere combattuta.
Il tabagismo impatta negativamente sull’intero SSN, assorbendone importanti e imponenti risorse. Senza contare le implicazioni sul piano della tutela ambientale. La coltivazione intensiva di tabacco sottrae suolo ad altre colture e incentiva la deforestazione. La trasformazione del prodotto comporta un ingente consumo di risorse, anche energetiche. Mozziconi di sigaretta, accendini esausti, imballaggi e tutti i residui della combustione inquinano aria, terra e acqua, divenendo spesso trappole o cibo indigesto per animali ignari.
Una ulteriore stretta sarebbe dunque auspicabile per limitare la morbilità e contribuire al miglioramento della qualità della vita.
Pertanto Meritocrazia Italia propone di estendere di divieto di fumo
– di ogni genere (comprese sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato) anche nelle aree all’aperto di ristoranti, pub, ed esercizi che somministrano cibi e bevande;
– di sigaretta, sigaro e pipa anche all’aperto a meno di 10 metri di distanza da bambini, donne in evidente stato di gravidanza o persone fragili o che manifestino la volontà di non sottoporsi alle esalazioni del fumo passivo;
– di sigaretta, sigaro e pipa anche all’aperto in occasione di assembramenti che non consentano di rispettare la distanza di 10 metri tra il fumatore e bambini, donne in evidente stato di gravidanza o persone fragili o persone che manifestino la volontà di non sottoporsi alle esalazioni del fumo passivo;
– di sigaretta, sigaro e pipa anche all’interno di aree espressamente destinate ai fumatori se prive di idonei impianti di aereazione, con l’eccezione di aeroporti o strutture che non consentano o rendano particolarmente gravoso raggiungere aree all’aperto per il periodo necessario a consentire anche in tali strutture di installare idonei macchinari di aereazione.
Opportuno anche introdurre l’obbligo di imballaggi ecosostenibili per sigarette e tutti i prodotti da tabacco.
Per altro verso, è fondamentale promuovere una nuova cultura del rispetto dell’altro e della cura di sé.
Fondamentale è insistere nella promozione di corretti stili di vita, con campagne di sensibilizzazione ed educazione, rivolte a giovani e meno giovani, che sappiano mettere in evidenza non soltanto i potenziali gravissimi danni all’apparato respiratorio, ma anche le immediate conseguenze direttamente riferibili a disagi nella vita di relazione di tutti i giorni (come alito cattivo, denti gialli, parodontite, che può portare alla perdita dei denti e alla difficoltà ad impiantare protesi dentarie, danni estetici gravi alla pelle e alle unghie).
Stop war.