SI CERCHI LA VERITÀ SULL’INCIDENTE DI WUHAN. IL GREEN PASS È UN CREDITO DI CITTADINANZA – COMUNICATO 06.08.21
Da oggi entrano in vigore le nuove regole di limitazione dell’accesso a servizi di ristorazione, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, piscine, palestre, congressi, centri culturali e ricreativi, sale gioco e concorsi pubblici, a chi sia in possesso del Green Pass. Ai titolari e ai gestori dei servizi l’onere di verificare il rispetto delle prescrizioni. Obbligatorio il certificato anche per docenti e personale ata. Cambiano i criteri per la colorazione delle Regioni.
Nelle scorse settimane, Meritocrazia Italia ha mostrato la propria posizione su una misura che, già per come annunciata, si prestava a dubbi di legittimità costituzionale, non rispondendo a un ragionevole e giusto bilanciamento tra i diritti fondamentali di tutela della sicurezza sanitaria e libertà personali tra le quali quella di autodeterminazione terapeutica, e surrettiziamente introducendo un obbligo di vaccinazione non a caso mai previsto espressamente e contrario alle indicazioni degli organismi europei.
Oggi le perplessità crescono.
Per come congegnata, la scelta non convince e scoraggia, costruita, come pare essere, su propositi di compromesso. Il Certificato verde può essere ottenuto anche con una sola dose di vaccino e fuori dal provvedimento restrittivo restano alberghi, stadi, luoghi di culto, pure a rischio di assembramento. L’ingiustificata discriminazione normativa rischia di creare una inaccettabile disparità di trattamento, incomprensibile alla luce delle esigenze di tutela della salute collettiva (sulle quali esclusivamente è articolato il nuovo decreto) e che non giova alla ripresa del comparto turistico e del benessere.
Senza contare che all’obbligo di pass per i clienti non corrisponderebbe lo stesso obbligo a carico del personale addetto ai servizi di ristorazione.
Non infondate anche le ansie dei ristoratori per l’impatto che le limitazioni e il relativo impegno di controllo, sotto minaccia di sanzioni che peserebbero oltremodo in un periodo di grave affanno, avranno per certo sull’andamento dell’attività estiva. Sarebbe necessario procedere al controllo di documento di identità e certificazione anche solo per il consumo di un caffè al bar. Le preoccupazioni sono aggravate dalle tante disdette degli ultimi giorni, per le incertezze sugli sviluppi della regolazione anti-Covid.
Strano, poi, che lo stesso provvedimento non sia ancora stato adottato per il contenimento del contagio sui mezzi di trasporto.
Resta la sensazione che l’opzione normativa serva piuttosto a coprire le responsabilità per la grave inerzia dell’ultimo anno rispetto al bisogno di interventi di struttura, adeguati a garantire sicurezza nel tempo senza eccessivo sacrificio in termini di qualità della vita e mortificazione dell’iniziativa economica. Inerzia gravissima in ambito scolastico. Lo stato di profonda lacerazione del tessuto economico e sociale, che forse sarebbe stato possibile contenere con azioni tempestive, merita oggi un’opera di risanamento e non palliativi comunque inadeguati.
Meriterebbe anche maggiore verità sulle origini della pandemia, con immediata apertura di un’inchiesta. I cittadini pagano il caro prezzo di errori non propri, e il sacrificio richiesto oggi, insieme a tutti quelli già sopportati in periodo emergenziale, valga come credito di cittadinanza, da ripagare con un impegno di reale serietà.
Insistendo nelle proposte già avanzate, Meritocrazia Italia non può non tornare a sollecitare, una volta di più, l’adozione di una strategia di reazione credibile, improntata a coerenza logica e ragionevolezza, che punti sul riadeguamento infrastrutturale e organizzativo nei diversi ambiti, per equilibri stabili.
Tanto si sostiene senza dar sostegno ma prendendo le distanze da condotte irresponsabili di negazionismo o superficialità, e continuando a invitare con forza i cittadini alla collaborazione, alla prudenza e alla spontanea adesione alla campagna vaccinale in corso.