SI PUO’ E SI DEVE EVITARE LA CRISI SOCIALE – COMUNICATO 26.10.20
L’ultimo decreto del Presidente del Consiglio pone un freno alle c.dd. attività sociali non essenziali e, di riflesso, riporta una forte stretta all’esercizio di molte realtà commerciali. Tra quelle maggiormente interessate vi sono le ristorazione, il cinema, i teatri e le palestre, mentre solo una forte raccomandazione è riservata alla limitazione della circolazione con mezzi di trasporto pubblici e privati.
L’ulteriore richiesta di sacrificio ad una popolazione spaventata e disorientata, provata dalla crisi economica e sociale in corso, accresce il disagio e procura un’insoddisfazione che ha già trovato espressione in aggressive rimostranze di piazza.
La fiducia che alleviava i timori durante il lockdown d’inizio anno è stata assorbita dagli affanni economici di chi, prima ancora di riuscire ad ammortizzare le perdite subite tra febbraio e giugno e le spese sostenute per l’adeguamento a misure di contenimento imposte e ormai superate, è costretto ad un nuovo arresto.
A ciò si aggiunga l’incomprensibilità di scelte che penalizzano interi settori, senza spiegarne le ragioni a fronte di condotte esattamente specchiate in altri comparti che invece sono rimasti non attinti dai divieti del DPCM.
Il tutto condito da una classificazione di “non essenzialità” finanche della cultura, proprio in un Paese come l’italia.
La politica assistenzialista, fatta di promesse di sostegno finanziario e non accompagnata da un fattivo impegno nella prevenzione e nel recupero sanitario e da seria programmazione, non fa più presa e non basta a contenere ansia e frustrazione.
Meritocrazia Italia torna a ribadire l’importanza di scongiurare un nuovo indiscriminato lockdown, purtroppo nei fatti già avviato, ed insiste nel sostenere che, al fine di garantire a un tempo la sicurezza sanitaria pubblica e la tenuta economica del Paese, sia fondamentale muovere nell’opposta direzione della estensione degli orari di apertura di esercizi commerciali, centri sportivi e luoghi di cultura e aggregazione, sia pure assicurando maggior rigore nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Per altro verso, è certo che l’aggravarsi della situazione pandemica, nella seconda ondata di contagi, imponga nuovi interventi ed è per questo che Meritocrazia riafferma l’opportunità di dare attuazione alle tante proposte già avanzate con i precedenti comunicati e, nella ferma convinzione che l’equilibrio sociale passi per la parità di attenzione riservata a tutte le categorie in debolezza senza ingenue distinzioni tra attività ‘essenziali’ e ‘non essenziali’, reputa inoltre fondamentale:
– investire in un serio piano di gestione della crisi sanitaria e di prevenzione, con i) immediato recupero delle strutture totalmente o parzialmente dismesse; ii) potenziamento della dotazione organica (assunzione del personale specializzato attualmente in lista di attesa, secondo le linee tecniche del comunicato del 24 ottobre, e, per le attività di pulizia e accessorie, il supporto dei percettori del reddito di cittadinanza); iii) organizzazione di tavoli di concertazione con le cliniche private, che, in supporto al sistema sanitario pubblico, possano svolgere attività di primo soccorso e screening di malattie no Covid; iv) miglioramento delle linee di tracciamento sanitario, anche con potenziamento dei sistemi di assistenza domiciliare; v) estensione dell’orario di reperibilità dei medici di base, ai quali affidare anche l’assistenza nell’effettuazione di test di rilevazione rapida; vi) rafforzamento dei presidi di assistenza psicologica presso ospedali e altri istituti di cura a beneficio di medici e pazienti;
– rivedere le modalità di accesso all’indennità di disoccupazione NASPI con riguardo ai lavoratori stagionali, che, allo stato, postula il versamento di almeno tredici settimane di contributi durante i quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione (con esclusione dei periodi coperti da contribuzione figurativa per cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero ore, e permessi fruiti dal lavoratore per assistere un familiare);
– estendere il credito d’imposta del 60% sui canoni di locazione a tutte le imprese operanti nel settore del turismo, della ristorazione, dello sport e della cultura;
– interrompere l’erogazione dei c.dd. bonus vacanza, con recupero delle somme non utilizzate e destinazione al sostegno al comparto turistico e della ristorazione;
– prevedere sgravi fiscali e contributivi per i datori di lavoro che assumeranno per il 2021 i dipendenti oggi in Cassa integrazione;
– sospendere il pagamento delle tasse regionali per i settori più colpiti con congelamento dei debiti bancari e/o finanziari, prevedendo un ristoro sulla base della riduzione effettiva delle entrate;
– intervenire a supporto dei professionisti dotati di Partita Iva, con i) sospensione dei pagamenti alle Casse di appartenenza e del calcolo degli interessi, ii) riduzione della metà per i contributi minimi per l’intero anno 2020; iii) apertura al dialogo con ABI per il congelamento delle posizioni debitorie ovvero una moratoria sulle rate di finanziamenti e prestiti, sempre con sospensione del calcolo degli interessi; iv) Istituire un Fondo di Garanzia per gli autonomi con contribuzione mista a carico del settore pubblico e privato;
– assicurare la libertà di circolazione migliorando le misure di sicurezza sanitaria pubblica, affinando la strategia di indirizzo, vigilanza e controllo nel settore aereoportuale e ferroviario;
– destinare tutte le indennità di funzione della p.a. connesse all’espletamento di attività non eseguite per lo smart working al finanziamento di un fondo nazionale vincolato da destinare al comparto del privato in difficoltà e da utilizzare per misure di immediato intervento di supporto economico.
– disporre l’immediato pagamento di tutti i debiti da parte dello Stato e delle PA in favore dei privati creditori, anche mediante la previsione di meccanismi di compensazione immediati e cedibili, impedendo la possibilità di chiedere il fallimento di aziende che abbiano crediti importanti verso la pubblica amministrazione;
– procedere alla cancellazione totale delle informazioni sulle pregiudiziali di pagamento da tutti gli archivi bancari sotto il monitoraggio e la responsabilità della Banca d’Italia per i soggetti più colpiti dei settori in difficoltà.
Sono soltanto alcuni degli interventi necessari, che vanno ad aggiungersi a quanto già proposto nei precedenti comunicati dei giorni scorsi, con attenzioni diversificate per tipo d’esigenza ma senza discriminazione per comparto produttivo o settore d’attività.
Perchè il problema di uno è il problema di tutti.