STRALCIO DELLE CARTELLE ESATTORIALI, UN ATTO NECESSARIO – COMUNICATO 27 FEBBRAIO 2021

STRALCIO DELLE CARTELLE ESATTORIALI, UN ATTO NECESSARIO – COMUNICATO 27 FEBBRAIO 2021

Scadranno domani i termini di sospensione per le cartelle esattoriali.
Come noto, il termine era già stato prorogato diverse volte e un ulteriore slittamento sembra essere stato rinviato per via della sopravvenuta crisi di Governo.

Così, da lunedì, in vista di nuove restrizioni all’esercizio delle attività, più di 50 milioni di cartelle di pagamento potranno comunque essere notificate.

Alcuni pagamenti sono già stati differiti. Dallo scorso dicembre, sono già stati prorogati al 16 marzo 2021 i termini per il versamento dell’acconto Iva 2020, dei contributi previdenziali e assistenziali e delle ritenute alla fonte sui redditi del lavoro dipendente e soggetti assimilati e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, mentre, è stata spostata dal prossimo 30 giugno al 30 settembre 2021, se ci si avvale del Modello 730 e al 30 novembre se ci si avvale del Modello Redditi Persone Fisiche, la presentazione della dichiarazione dei redditi Irpef.
Mentre il versamento del secondo o unico acconto per l’anno 2020 delle imposte dirette Irpef, Ires e Irap è stato prorogato al 30 aprile 2021 per le Partite Iva che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per l’Imu, invece, è dato termine fino a domani per saldare la differenza tra quanto corrisposto entro il 16 dicembre 2020 e quanto dovuto in base alle nuove aliquote deliberate dai Comuni. Mentre, dalla Legge di Bilancio 2021 sono esentati dal pagamento dell’acconto Imu 2021 fissato al prossimo 16 giugno coloro che compiono attività legate al settori turistico-alberghiero e dello spettacolo.

Eppure la situazione resta preoccupante.
È ora di essere concreti.

I cittadini meritano un concreto aiuto dallo Stato per le posizioni di debito erariale. È un bonus che potrebbe riaccendere la speranza della ripresa economica soprattutto quando il mancato pagamento allo Stato sia dipeso da mancati guadagni e non da una speculazione imprenditoriale.
Per le imprese che si avvantaggeranno dello stralcio, ci dovrebbe essere l’obbligo assunzioni in linea con il progetto di rilancio aziendale presentato all’agenzia delle entrate.

Nella direzione di prevenire l’aggravamento del dissesto economico già in essere, Meritocrazia Italia reputa essenziali:

– la ripresa del pagamento rottamazione ter e saldo e stralcio, con una ulteriore dilazione più comoda e prolungata nei tempi, dal biennio al triennio;

– l’estensione della rateazione a beneficio di tutti coloro che non potranno pagare alla ripresa la rottamazione ter e il saldo e stralcio;

– la ripresa della riscossione rinviata al 30 maggio con notifica dei 50 milioni di atti scaglionata nel tempo fino alla fine del 2022;

– la notifica degli accertamenti emessi nel 2020 su 2015, probabilmente prorogata di altri due mesi;

– una rottamazione quater con dilazioni più lunghe, ma solo per cartelle esattoriali notificate fra l’1 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2020;

– un possibile azzeramento delle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro notificate nel periodo tra l’1 gennaio 2010 e il 31 dicembre 2015 (richieste dalle parti almeno fino al 31 dicembre 2018);

– l’accesso al credito garantito qualora venga effettuato ai fini di pagamento della rottamazione ter e un’eventuale rottamazione quater, con azzeramento non solo delle cartelle esattoriali sotto i 1.000,00 euro, ma anche delle cartelle esattoriali che dovranno essere emesse su ruolo maturati nel 2020 per coloro che hanno avuto una diminuzione patrimoniale da redditi da lavoro (dipendente, professionale e impresa) maggiore del 50%;

In linea con le proposte già avanzate con i precedenti comunicati, Meritocrazia Italia insiste altresì sulla necessità di

– prevedere un sistema di ristori calibrato sulle reali ed effettive esigenze delle imprese in difficoltà e non sul mero dato del calo di fatturato comparativo rispetto alle precedenti annualità, da attuare anche attraverso una necessaria diversificazione per settori e comparti produttivi;

– introdurre sgravi fiscali a favore di settori strategici e innovativi e una ‘pacificazione fiscale’, a saldo e stralcio, nella misura del 15% della sofferenza verso l’erario, al netto di sanzioni e interessi, alla condizione che l’impresa conservi per almeno 5 anno lo stesso livello occupazionale pre Covid;

– prevedere la possibilità di una ristrutturazione dei debiti verso le banche e gli istituti di credito, con piani di rientro pluriennali a tassi calmierati e congelamento delle segnalazioni Crif, per le imprese in difficoltà che diano prova di voler attuare un serio piano di investimento e rilancio occupazionale e produttivo a breve e lungo termine;

– costruire una transazione fiscale di scopo, ad aliquota ridotta sugli imponibili del passato, ed a regime, ad aliquote ordinarie o ad imposta sostitutiva, con sanzioni ridotte, in grado di coinvolgere l’intera posizione debitoria dei contribuenti, comprendendo anche gli atti ancora da emettere e i ratei in scadenza della vecchia pace fiscale; essenziali, allo scopo di realizzare un serio e utile condono fiscale, sono i) l’identificabilità digitale di ogni contribuente; ii) la previsione di un dovere contributivo minimo di privati e imprese indipendentemente dal reddito, con possibilità di esonero nel caso di prova della concreta impossibilità di contribuzione; iii) la possibilità di rateizzazione indipendentemente da scadenze prefissate con un aggravio di interessi; iv) un efficace incentivo dell’uso di moneta elettronica e della fatturazione elettronica; v) l’inasprimento delle sanzioni a carico dei grandi evasori; vi) la riorganizzazione e l’aggiornamento delle competenze dell’Agenzia entrate.



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