Tempo di occupazione nelle scuole: si responsabilizzino i giovani, senza pregiudizio per il diritto di protesta
Torna il tempo dell’occupazione nelle scuole, con blocco delle lezioni e presa di possesso dei locali nelle ore notturne.
Nella migliore delle ipotesi, gli studenti occupanti si organizzano con progetti di didattica alternativa, con gruppi di lavoro orizzontali, corsi, laboratori e dibattiti su materie tradizionali di studio o su tematiche di attualità riguardanti la scuola, il Paese o il contesto internazionale.
Non mancano, però, i rischi, specie per le possibili infiltrazioni dall’esterno nelle ore notturne e i danni agli ambienti scolastici.
Di recente, in seguito a episodi incresciosi e vandalici verificatisi negli istituti del Lazio, il Preside del Liceo Tasso di Roma ha deciso di dare 5 in condotta a tutti i partecipanti all’occupazione, e il Preside del Liceo Virgilio ha proposto di dividere tra «novellini» e «recidivi», modulando le sanzioni e l’entità del contributo al risarcimento dei danni.
Il Ministro si è mostrato sensibile al problema e ha chiarito i principi ai quali si deve ispirare la risposta dei dirigenti scolastici. I reati devono essere denunciati e a pagare i danni devono essere gli studenti responsabili dell’occupazione. L’intento è quello di «ridare ai presidi la copertura per un’azione a difesa della legalità». A pagare, dunque, non deve essere l’intera comunità scolastica, come avviene ora, con il ricorso ai fondi del contributo volontario.
Per il ripristino della legalità e una maggiore responsabilizzazione dei giovani, senza pregiudizio per il diritto di protesta, Meritocrazia Italia propone di:
– valutare l’applicazione delle misure disciplinari previste dai regolamenti delle scuole tenendo conto delle modalità delle occupazioni (che talora hanno finanche impedito l’accesso al dirigente scolastico e al personale di segreteria);
– porre a carico degli studenti responsabili le spese per le pulizie straordinarie e per il ripristino o la sostituzione degli arredi, dei sussidi didattici e di ogni altra attrezzatura di proprietà della scuola;
– rendere gli occupanti responsabili anche degli atti vandalici compiuti da esterni.
Stop war.