Testo unico per monitorare i social
Fake news, phishing, cyberbullismo, furti d’identità, sextortion, sexting, grooming, pedopornografia, diffusione illecita di immagini, pirateria. Sono soltanto alcune delle insidie che si nascondono nei meandri della Rete.
Non si negano le utilità di internet e, in particolare, dei social network, che consentono di conservare e vivere vecchie e nuove relazioni, comunicare in maniera più veloce ed efficace, accedere più facilmente alle informazioni ed esprimere pensiero e creatività. Ma sarebbe gravissimo sottovalutare gli altissimi rischi connessi a un uso poco responsabile e consapevole del mezzo. Soprattutto considerata l’età sempre più bassa dell’utente medio.
Ciò che accade in Rete non resta confinato nel virtuale. Post, immagini, commenti hanno importanti ripercussioni anche nel mondo reale. La cronaca quotidiana riporta, ad esempio, dei tanti suicidi indotti dalla leggerezza con la quale si dà diffusione a discorsi d’odio, immagini denigratorie, notizie non veritiere, capaci di raggiungere in pochi istanti milioni di destinatari e di solito ai danni di soggetti già in condizione di particolare fragilità. L’interfaccia telematica rende più forti e abbatte ogni remora a insulti, commenti negativi e gesti di sopraffazione.
Le dimensioni preoccupanti del fenomeno impongono una riflessione condivisa – più efficace delle consultazioni pubbliche svolte anche a livello europeo negli anni scorsi – sui termini di responsabilità delle piattaforme online, che dall’uso massivo dello strumento ricavano un indotto stratosferico, pure difficile da quantificare, e per l’adozione di misure volte a contrastare la diffusione di contenuti illeciti.
I gestori delle piattaforme social svolgono attività d’impresa pericolosa e non possono sottrarsi alla responsabilità oggettiva ispirata al principio del ‘cuius commoda, eius et incommoda‘.
Del resto, riportare il sistema a sicurezza andrebbe a beneficio anche del mercato stesso dei social, contribuendo ad accrescere la fiducia degli utenti.
Meritocrazia Italia ha da tempo sottoposto all’attenzione delle Istituzioni una proposta di riforma normativa intesa ad arginare lo strapotere dei gestori e di riportarne l’impegno a maggiore responsabilità.
Oggi insiste sulla necessità di un intervento di regolazione immediato, mirato a
– imporre alle piattaforme digitali di dotarsi delle misure tecniche idonee a filtrare contenuti illeciti e a raccogliere efficacemente e tempestivamente le relative segnalazioni, con previsione di un sistema di responsabilità anche risarcitoria nei confronti degli utenti danneggiati;
– affidare agli operatori di settore migliori e più chiare linee di indirizzo sulla definizione dei contenuti illeciti;
– favorire la leale collaborazione tra gestori delle piattaforme e autorità giudiziarie e amministrative.
Indispensabile è anche promuovere la formazione e la specializzazione degli addetti delle forze dell’ordine, per interventi utili e tempestivi.
Nessuna misura può essere davvero soddisfacente, però, se non si punta anche a un uso consapevole della Rete e alla diffusione di un rinnovato senso civico e del rispetto. Per questo, Meritocrazia reputa fondamentale, definire adeguati percorsi educativi (scolastici ed extrascolastici), calibrati sulle nuove abitudini di relazione e comunicazione e per un sano sviluppo emotivo dei più giovani.
Stop war.