TURISMO IN ROSA
La marcia in più delle donne
A uno sguardo ai dati relativi all’occupazione femminile, emerge che le donne che lavorano continuano a essere meno degli uomini e la parità di retribuzione oraria è in molti casi ancora un traguardo lontano. Un fenomeno che si fa più allarmante al Sud dove, stando al rapporto Svimez del 2020, il tasso di occupazione femminile è di oltre 30 punti inferiore alla media europea.
In un contesto tanto poco incoraggiante, una luce di speranza si intravvede nel settore del turismo, che si sta rivelando sempre più redditizio e soddisfacente per il mondo femminile. Tanto da lasciar parlare di ‘turismo in rosa’.
Secondo l’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, sulla base degli aggiornamenti al 30 giugno 2020, le imprese femminili del turismo e del tempo libero in Italia sono oltre 148 mila, pari al 29,5% del totale delle realtà del comparto.
Le aziende in rosa sono fortemente concentrate nel segmento della ristorazione, con 56.152 attività. Buoni riscontri anche dal settore degli alloggi per vacanze e quello degli alberghi, agenzie di viaggio e di cultura. Complessivamente, in quattro anni, la crescita di queste realtà è stata dell’8,7%, con quasi 12 mila imprese in più.
D’altra parte, il turismo è una delle voci di bilancio più rilevante per il nostro Paese, tra i più ricchi al mondo per la presenza di beni culturali. Siti storici, monumenti di grande valore, immensi parchi naturali e spiagge dalle acque cristalline: le opportunità sono innumerevoli.
Non a caso, nel 2018 il settore ha contribuito al Pil italiano per il 13,2%, per un totale di 232 miliardi di euro (dati Federturismo). Non è difficile quindi intuire come il comparto sia un’occasione importante per l’imprenditoria “in rosa”, che trova qui un terreno privilegiato per avviare un’impresa femminile.
Purtroppo e come noto, ha inciso in maniera fortemente negativa sull’andamento del comparto l’emergenza pandemica ancora in corso.
Per quale motivo le donne trovano ampio posto nel settore turistico e delle vacanze?
Qual è il valore aggiunto del turismo in rosa?
Gli aspetti da considerare sono diversi.
La relazione, ovvero la capacità di creare empatia con l’ospite.
La particolare cura dei dettagli, che contribuire al piacere e al relax.
L’accoglienza.
Per tutti questi motivi, è sempre aperta la ricerca di figure femminili nei lavori per i quali occorre stretto contatto con la clientela e aumentano le opportunità di crescita e specializzazione nel campo.
Al fine di agevolare la professionalità della figura femminile, occupata e impegnata su più fronti, occorrerebbe:
– definire un capitolo di sostegno economico specificamente a favore dell’imprenditoria femminile in ambito di promozione turistica e culturale;
– favorire maggiormente le reti d’impresa femminili con sgravi economici e procedure semplificate di avvio;
-.valorizzare le competenze e le attitudini con la programmazione di adeguati percorsi formativi;
– migliorare il piano di regolazione della contrattazione stagionale;
– assicurare maggiore sicurezza sui posti di lavoro e nuove forme di indennizzo in caso di incidenti/infortuni;
– introdurre, ove assente, il servizio di baby sitting aziendale;
– garantire il rispetto delle politiche dell’Oil sulla maternità e sulla responsabilità di assistenza;
– far fronte al problema della mancanza di leadership femminile di alto livello negli spazi decisionali del settore privato, degli enti e agenzie del turismo del settore pubblico;