UN BONUS AD PERSONAM (c.d. di felicità) AI CITTADINI IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTA’ FINANZIARIA – COMUNICATO 21.12.20
È ormai superfluo ribadire quale impatto abbia procurato il recente evento pandemico sugli equilibri sociali ed economici. La crisi, già avviata da tempo e incancrenitasi nell’ultimo anno, affligge, tra l’altro e in maniera più macroscopica, la gestione dei rapporti familiari, l’attività di imprese d’ogni dimensione e il mercato del lavoro.
Risolvere il problema vuol dire confrontarsi con il ruolo affidato al singolo nella collettività, in un delicato bilanciamento tra istanze individuali, economiche e no, e interessi generali connessi alla salvaguardia del buon funzionamento del mercato.
In questa direzione, non si contano più i provvedimenti con i quali s’è tentato di tamponare, favorendo la ripresa dell’ordinarietà di vita di singoli e famiglie e la conservazione dei flussi economici acquisiti dalle imprese, per evitare drammatici collassi di settore.
In particolare e come noto, a palliativo della ridotta capacità di spesa, la strategia è stata quella di affidare all’erogazione di bonus l’incentivo al consumo, a vantaggio di aziende e famiglie.
Bonus bebè, bonus per asili nido, bonus mobili ed elettrodomestici, bonus per l’acquisto di bici e monopattini, bonus vacanze sono soltanto pochi tra i tanti esempi. Di ultima fattura, il bonus cashback, con cui verrà restituito il 10% delle spese effettuate mediante transazioni e pagamenti elettronici a fronte di un tetto massimo di spesa pari a 3 mila euro. Il rimborso massimo sarà di 300 euro all’anno, erogabili in due tranche da 150 euro ogni 6 mesi; mentre il numero minimo di transazioni da effettuare è 50 al semestre (100 all’anno).
Alcuni si sono rivelati d’utilità. Altri, più discussi, si sono mostrati strumenti poco efficaci, di scarso conforto per i singoli e di fatto non utilizzati.
Pare che la tecnica sia destinata a essere confermata anche per il 2021.
Di là da tutto quello che sarebbe possibile dire a proposito dei parametri di erogazione e delle concrete utilità di ciascuno, è certo che ogni misura finora adottata abbia come priorità d’intenti quella di dar supporto a singoli comparti produttivi, con sollievo al disagio dei singoli soltanto in via mediata e indiretta.
Meritocrazia Italia propone un’inversione di prospettiva.
Nel riconoscere che la ripresa economica è obiettivo da perseguire al fine prioritario del recupero del benessere sociale, sollecita l’erogazione una tantum di una somma a beneficio dei cittadini, con reddito non superiore ad €. 50.000,00, per la libera disponibilità, senza vincolo di destinazione e in regime d’esenzione fiscale.
In concreto, si potrebbe immaginare un semplice accreditamento delle somme o, meglio, per favorire la spesa, il rilascio di una credit card a libero utilizzo presso ogni esercizio commerciale o per ogni acquisto online.
La possibilità di scegliere i termini di spesa consentirebbe di orientare il consumo secondo le concrete esigenze e di ammettere tutti i settori economici, senza selezione a monte, a beneficiare della nuova iniezione di liquidità.
Che i cittadini siano liberi di (ri)costruire la propria felicità, pilotando e non subendo le logiche di mercato.
L’effetto di una scelta del genere sarebbe importante per donare speranza agli italiani e per contribuire anche a rinvigorire la capacità di spesa fondata, questa volta, sulla libera determinazione del cittadino.
Sarebbe un gesto concreto che potrà contribuire a valorizzare il bene UOMO rispetto a scelte, il più delle volte, dettate da accordi economico/commerciali.