UOMINI LIBERI CON PENSIERO LIBERO – 19 LUGLIO 2020
«Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell’altruismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo. Questa è la decisione» [Martin Luther King]
Una scelta si può dire davvero giusta quando è in grado di dar valore alla libertà di chi la compie, restando rispettosa di quella altrui.
Meritocrazia Italia è fatta di persone che hanno deciso di essere ‘libere’, di esprimere il proprio pensiero e di dare concretezza a un sogno comune.
La responsabilità della partecipazione non si esaurisce nel momento del voto, all’esito di una competizione elettorale. Partecipare vuol dire comprendere il proprio ruolo nella comunità e concorrere, con presenza costante e passione, a correggere le regole del gioco, per assicurare rispetto del merito ed effettività d’equità sociale.
Sembra un’utopia.
È vero che la politica degli ultimi anni ha mortificato la volontà del cittadino di dare un contributo fattivo e ha ridotto la consapevolezza del potere affidato a ciascuno. Ma questo non basta a giustificare l’ignavia e l’indolenza. È l’alibi di chi non vuol vedere il progressivo degrado sociale e non vuol prestare orecchio al disagio che viene da una sempre maggiore disparità tra livelli sociali.
La pessima organizzazione nella gestione del bene comune non può lasciare indifferenti.
L’incompetenza (come la cattiva distribuzione delle competenze) è il principale ostacolo alla realizzazione dell’equità sociale.
Chi è capace, chi conosce non può limitarsi a curare il proprio, ma è chiamato a prestare le proprie forze a beneficio dell’intera società.
Seguendo le riflessioni di Luigi Einaudi sulla portata applicativa dell’art. 3 cost., è compito dello Stato creare tutte le condizioni per livellare le differenze che accompagnano gli individui fin dalla nascita e assicurare a ciascuno l’accesso alle opportunità e la possibilità di essere componente attiva della società. Questo è l’equità sociale. È bilanciamento di interessi. È contemperamento tra diritti e doveri, facce della stessa medaglia.
In questo spirito, il progetto di Meritocrazia Italia sta trovando progressiva attuazione, grazie al contributo di ciascuno, passo dopo passo. La libertà di pensiero e il desiderio di esprimere a gran voce, ma con garbo e umiltà, il proprio sogno per il futuro si rivelano mattoni fondamentali per costruzioni stabili.
Nessun piano ambizioso può trovare concretezza, però, senza gioco di squadra. Il supporto di un gruppo in cui nessuno resta indietro e ciascuno è tassello fondamentale del tutto fortifica le certezze e aiuta a superare i propri limiti.
La battaglia verso l’equità sociale è ardua. Specie se condotta non con la superficialità di chi ha soltanto fame di consenso, ma con desiderio di conquista di verità solide e durature. Il successo raggiunto per le vie più brevi e senza sacrificio di studio e di proposizione dura il tempo impiegato per raggiungerlo e si rivela effimero.
Meritocrazia Italia è impegno.
È costruzione senza sosta.
Nulla arresta chi ha desiderio di cambiamento attivo e di partecipazione. Non la difficoltà collettiva degli ultimi mesi. Non la voglia di spensieratezza della ripresa e della calura estiva.
Nulla è impossibile. Tutto è realizzabile.
Non esiste la pace perpetua e non esiste un mondo senza discriminazioni, senza prevaricazioni e cattivi sentimenti. Non si sfugge alla natura umana. Ma è ancora possibile riunire le forze dei tanti disposti a mettere da parte la propria egoità e di lavorare per il bene comune. Si deve aver fiducia nella contagiosità dell’altruismo.
Non è difficile comprendere che la felicità conquistata con la prevaricazione e lo scontro non è altro che il preludio del decadimento interiore e contribuisce a una inadeguata allocazione delle competenze, a discapito dell’intera società.
Meritocrazia Italia non è un progetto di futura realizzazione. È un modo di agire, un modo nuovo di essere cittadini. È la strada, già intrapresa, verso il miglioramento di se stessi e della comunità. È il coraggio di realizzare un sogno.