USCIRE DALLA MISCHIA, E COSTRUIRE IDEE – 13 NOVEMBRE 2022
Si può avere passione per tante cose, e in tanti ambiti diversi. Le ambizioni cambiano da persona a persona, secondo attitudini, sensibilità e aspirazioni. Acquistare una casa in cui abitare, raggiungere un traguardo lavorativo, trovare l’amore della vita, affermarsi in un certo gruppo sociale.
Il sogno che viene coltivato meno è quello della realizzazione di progetti che vadano oltre la propria individualità.
Inseguire i propri desideri di successo spesso distrae dalle vere priorità e la paura del fallimento rende vulnerabili e impedisce di cogliere le vere opportunità. Esaurite le energie nel personale piano di vita, non ne restano per il bene comune.
Meritocrazia Italia è un progetto impegnativo, che, per riuscire, ha bisogno di vincere l’indolenza di cittadini affaticati dalle difficoltà del quotidiano e di poter contare sul contributo, piccolo o grande che sia, di tutti, in termini di iniziativa, passione, confronto.
L’obiettivo è riuscire a costruire una rete tra i desideri dei singoli, perché tutti possano realizzarli. In prospettiva di vera equità sociale. Del resto, vivere la libertà partecipativa è un impegno, ma rappresenta anche una immensa fonte di opportunità.
È un discorso che ha a che fare con la passione, la visione, l’immagine di un’Italia migliore, capace di progettualità, di farsi trovare pronta al cambiamento.
Gettare le fondamenta di un futuro fatto di stabile benessere vuol dire imparare a programmare. Invece siamo ormai assuefatti all’improvvisazione, abituati a provvedimenti normativi estemporanei, che, nell’inseguire l’emergenza, sono sempre colorati dall’emotività del momento, e dividono, scontentano e alimentano la polemica.
Per questo Meritocrazia insiste tanto sulla necessità di anticipare i problemi, facendosi portavoce delle istanze dei più deboli, proponendo soluzioni in dialogo costante con Istituzioni e società civile e creando quel movimento culturale di reazione del quale tanto si avverte il bisogno.
Un esempio fra i molti, attingendo dalla Storia recente.
La destituzione del colonnello Gheddafi, si sa, fu fortemente voluta e perseguita da alcuni Stati, ma nessuno di questi aveva fatto lo sforzo di immaginare che cosa ne sarebbe seguito. Dopo l’attacco, costato tantissime vite umane, la Libia si ritrovò in balia delle razzie delle milizie presenti, campo di azione di bande fuori controllo, oggetto di contesa da parte dei maggiori schieramenti politici e religiosi, terreno di traffico di stupefacenti, tappa necessaria dell’immigrazione di massa che dall’Africa si spingeva verso l’Europa. Incredibilmente, nulla di tutto ciò sembrava essere stato previsto. Al centro di ogni valutazione soltanto gli interessi economici connessi allo sfruttamento delle risorse energetiche libiche. L’Italia risente ancora di quei fatti, meta finale di un’immigrazione di massa che ha assunto dimensioni ingestibili.
Per costruire idee non di posizione ma davvero rivolte alla soluzione dei problemi, a beneficio dei cittadini, occorre qualcuno che sappia uscire dalla mischia e si sappia affermare nel panorama politico come interlocutore serio e affidabile, promuovendo l’importanza del Merito e delle competenze e contrastando così la politica delle lobby, interessate piuttosto alla conservazione della mediocrità, per collocare in luoghi di potere persone controllabili.